Forza d'Agrò, Miliadò racconta quattro anni in sei pagine: in aula provocazioni e screzi
di Andrea Rifatto | 10/01/2024 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 10/01/2024 | POLITICA
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In aula botta e risposta tra sindaco e minoranza
Quattro anni di legislatura riassunti in sei pagine, discusse in 75 minuti di Consiglio comunale in forte ritardo rispetto ai termini di legge. Ha rimediato lunedì il sindaco di Forza d’Agrò, Bruno Miliadò, alla mancata presentazione della relazioni annuali sul suo operato, contestata da mesi dalla minoranza che ha segnalato la violazione anche alla Regione. In aula ha letto i documenti relativi agli anni 2019, 2020, 2021 e 2022 e non sono mancati gli screzi politici, antipasto della campagna elettorale che si aprirà tra pochi mesi. Assenti alla seduta Maurizio Brunetto e Claudio Smiroldo in maggioranza, Federico Lombardo in minoranza. “Grazie a noi c’è il numero legale - ha rilevato la capogruppo di opposizione Melina Gentile - ci rammarica discutere quattro anni di attività solo adesso perchè il sindaco è stato costretto dalla nostra segnalazione”. Miliadò ha riepilogato a grandi linee il suo operato tra opere pubbliche (efficientamento energetico immobili, illuminazione, restauro vie e piazze, consolidamento Castello, valorizzazione Convento, campo da calcetto, videosorveglianza) servizi, cantieri di lavoro, attività sociali, aiuti alla popolazione durante la pandemia, stabilizzazione dei precari e altre azioni. Gli animi si sono subito accessi quando la minoranza ha evidenziato come la Delegazione della frazione Scifì sia stata lasciata chiusa, al contrario di quanto annunciato nel 2019: “Domani mando l’impiegata che c’era prima e vi accontentiamo - ha risposto provocatoriamente il sindaco - sono il capo dell’Amministrazione e dove vanno a lavorare i dipendenti lo dico io, comando io nel rispetto della legalità. Perchè quei dipendenti in passato siano stati mandati lì lo dovrebbe dire la buonanima della presidente del Consiglio, politicamente parlando”. Un riferimento alla carica ricoperta in passato da Gentile che ha sollevato le proteste delle consigliere d’opposizione “Non può usare queste parole e dire che comanda lui - hanno replicato - non si possono classificare i cittadini in base al loro orientamento politico o inviarli nella Delegazione a scopo punitivo”. A gettare acqua sul fuoco il presidente Piero Bartolone, che ha spiegato come la carenza di personale non abbia consentito di garantire l’apertura della Delegazione, dove non si recavano utenti, perchè si sarebbe privato di personale il municipio, dove c’è una mole di lavoro da portare avanti. La minoranza ha sottolineato che i temi da trattare siano tanti, come gru, scuolabus, parcheggi, sversamenti di fogna e che la situazione finanziaria dell’ente sia critica, visto che l’ultimo rendiconto approvato (2021) si è chiuso chiuso con un rosso di 870mila euro. “Prendo atto di questo accanimento di Gentile sulla mancata presentazione delle relazioni - ha detto in chiusura Miliadò - e le auguro di rimanere in questo ruolo nell’interesse dei cittadini. Quando era presidente del Consiglio la relazione annuale è stata fatta pochissime volte, lo poteva ricordare al sindaco”. “Lo deve dire lei al suo predecessore nonchè suo nipote - ha replicato la capogruppo di minoranza - era suo obbligo presentarle”.