Forza d'Agrò, minoranza scrive al prefetto: "ll sindaco non risponde alle interrogazioni"
di Andrea Rifatto | 17/03/2021 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 17/03/2021 | POLITICA
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I consiglieri Lombardo, Verzino e Gentile
I consiglieri di minoranza di Forza d’Agrò hanno scritto al prefetto e all’Assessorato regionale delle Autonomie locali e della Funzione pubblica e al segretario comunale per segnalare quelle che ritengono siano reiterate violazioni dell’obbligo di risposta nei termini di legge alle interrogazioni a risposta scritta presentate nei mesi scorsi. Melina Gentile, Giulietta Verzino e Federico Lombardo hanno fatto presente nella nota di aver “aspettato finora che scadessero i termini di legge, sperando che il sindaco assolvesse ai suoi doveri istituzionali”, ma senza ricevere riscontro. Diverse le interrogazioni citate: quella del 15 ottobre sul mancato avvio del servizio scuolabus, la successiva del 23 novembre sull’utilizzo delle Delegazione municipale della frazione Scifì, quella del 2 dicembre per sapere i provvedimenti che l’Amministrazione avrebbe voluto adottare per la rimozione delle gru, che rappresentano un grave pericolo e rischio per l’incolumità pubblica e infine il sollecito del 2 febbraio per ottenere risposta alle richieste. Al prefetto viene quindi chiesto di valutare il comportamento del primo cittadino ed eventualmente adottare i provvedimenti che riterrà più opportuni atti ad assicurare il rispetto dei diritti dei consiglieri comunali. “Il comportamento omissivo del sindaco viola l’articolo 43 del D. Lgs. 267/2000 che prevede il diritto dei consiglieri di presentare interrogazioni e mozioni e l’obbligo per il sindaco di rispondere entro 30 giorni - evidenziano Gentile, Verzino e Lombardo - e la mancata risposta alle interrogazioni, oltre a costituire una compromissione del proprio diritto ad esercitare con pienezza ed efficacia il proprio mandato, è da considerarsi a tutti gli effetti come una mancata risposta alla cittadinanza, poiché l’Amministrazione è tenuta a riscontrare le istanze non solo per correttezza istituzionale ma anche per chiarire le proprie linee di indirizzo”.