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Forza d’Agrò, quel pericoloso albero di prugno abbattuto per salvare i cittadini
di Andrea Rifatto | 02/08/2019 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 02/08/2019 | POLITICA
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L'aiuola prima e dopo il taglio
Quell’alberello era una vera e propria calamità per il paese e dunque andava tagliato. È in sintesi ciò che ha risposto il sindaco di Forza d’Agrò, Bruno Miliadò, all’interrogazione dei consiglieri di minoranza Melina Gentile, Giulietta Verzino e Federico Lombardo sull’abbattimento dell’alberello di prugno esistente in un’aiuola comunale di via Rocca, avvenuto la mattina del 29 maggio, che ha suscitato forti polemiche in paese tanto da far minacciare le dimissioni all’assessore Paola Foti. “L’albero da frutto, annualmente e periodicamente, ha determinato problemi igienico-sanitari e un preoccupante stato di pericolo per la sicurezza e l’incolumità pubblica, più volte sottolineato dai cittadini con richieste verbali di intervento a garanzia della collettività - esordisce nella risposta il primo cittadino – infatti durante la stagione della maturazione dei frutti, a causa del riversamento degli stessi a terra, si sono determinati non solo problemi di natura igienico-sanitari, dovuti ai numerosi insetti che si radunavano sul luogo infestando anche le vicine abitazioni, ma anche uno stato di pericolo per la sicurezza e l’incolumità di pubblica posto che, la caduta dei frutti ha determinato un pericolo di rovina per i passanti, dal momento che i frutti riversi a terra hanno creato sul manto stradale insidie e/o trabocchetti”. Dunque secondo Miliadò quel prugno metteva a rischio l’incolumità dei forzesi, che a suo dire si sarebbero lamentati da tempo dei pericoli provenienti dall'alberello, situato in un punto che non è di passaggio se non per le poche persone che risiedono in quella via, tra cui una famiglia che vive a pochi metri e che ha protestato per l’abbattimento e non per i frutti riversi a terra o gli insetti. “In relazione allo stato dei fatti descritto e alle continue richieste di intervento da parte dei cittadini, al fine di eliminare i rischi sopra descritti - continua il sindaco di Forza d’Agrò – tenuto conto inoltre che, in caso di incidenti dovuti ad incuria dei luoghi pubblici il Comune, nella qualità di proprietario della strada, può incorrere in responsabilità civili e penali, lo scrivente nella sua qualità di sindaco e con i poteri legati alla sua carica, ha ordinato la recisione dell’albero senza alcun costo a carico della Pubblica Amministrazione, ottemperando al precipuo compito dell’Ente, proprietario della strada, di garantire che l’utente possa transitare in piena sicurezza. Avendo a cuore la cura del verde pubblico – conclude Miliadò – l’albero reciso è stato sostituito con due arbusti da fiori”. Risposta che la minoranza ha giudicato “fuorviante e del tutto spropositata” e che ha portato i consiglieri Gentile, Verzino e Lombardo a presentare una nuova interrogazione per chiedere “chi è il medico che ha certificato i problemi igienico-sanitari che un piccolo albero da frutto avrebbe provocato, quali sono le insidie/trabocchetti che i frutti di un piccolo alberello possono creare in un cortile in cui non transita quasi nessuno e secondo quale atto il Comune, che deve agire rispettando le regole dettate dalla legge, ha conferito incarico a una ditta esterna di recidere l’alberello”.