Forza d'Agrò, scontro in Consiglio sul rifornimento: "In quel punto non potrà riaprire"
di Andrea Rifatto | 22/04/2023 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 22/04/2023 | POLITICA
1246 Lettori unici
Il sindaco Miliadò e il presidente Bartolone
“Il rifornimento in quel punto non lo potrà riaprire nessuno, il Codice della Strada non lo consente più, come confermatomi anche dai Carabinieri, perchè siamo in prossimità di curva e in un tratto a senso unico”. È arrivata in Consiglio comunale la risposta del sindaco di Forza d’Agrò, Bruno Miliadò, all’interrogazione della minoranza sulla riattivazione della stazione carburanti in paese, chiesta dall’ingegnere Antonio Cavallaro di Catania, nuovo proprietario che a gennaio 2021 ha acquistato la struttura dal fallimento ma al quale il Comune ha negato il rinnovo del suolo pubblico. “Nel febbraio 2021 ho chiesto alla Regione di riaprirlo per dare un servizio ai cittadini ma non intendevo più in quel punto, bensì alla fine della via San Francesco dove ci sono le aiuole, all’ingresso del paese - ha detto il sindaco - dopo aver fatto un sopralluogo congiunto con Cavallaro, che era disponibile a spostarsi. Non ci sono documenti in merito a questo incontro perchè è stato un discorso verbale. Poi ha cambiato idea, aveva perfino messo in vendita il rifornimento. Potete pensare ciò che volete - ha detto Miliadò all’opposizione - ad esempio che quello spazio lo vuole prendere la signora Carullo (moglie del sindaco titolare di un chiosco adiacente il rifornimento, ndc) oppure Pippo Bondì, ma sono solo discorsi da bar”. Nella risposta il primo cittadino ha specificato che il suolo pubblico non è stato dato per la decadenza della concessione dopo la dichiarazione di fallimento del vecchio titolare, oltre per il fatto che il rifornimento è vetusto, in abbandono, pericoloso per la pubblica incolumità e crea grave pregiudizio al decoro urbano. La minoranza ha contestato “un’inversione di rotta inaspettata e immotivata del Comune per rientrare in possesso di quella parte di suolo pubblico”, sottolineando che il Comune ha prima chiesto alla Regione di riaprire il rifornimento, poi ha diffidato il proprietario a metterlo in sicurezza e infine non ha rilasciato il suolo, sostenendo che la concessione si è rinnovata per fatti concludenti e che l’ingegnere Cavallaro non ha potuto effettuare l’ammodernamento dell’impianto per l’emergenza Covid. “La revoca dell’Ufficio tecnico non parla di violazioni al Codice della Strada - hanno detto in aula le consigliere Melina Gentile e Giulietta Verzino - il Comune annulli il diniego per evitare di esporsi a un ingente risarcimento”. Per il presidente del Consiglio Piero Bartolone "è comunque interesse dei cittadini riavere il rifornimento, le richieste e le lamentele sono arrivate da tutti". Sarà adesso il Tar di Catania a dire l’ultima parola, visto che il proprietario ha presentato ricorso contro i provvedimenti dell’ente, costituitosi in giudizio con l’avvocato Salvatore Gentile.