Martedì 16 Luglio 2024
Verso il voto per le Amministrative con in campo il sindaco uscente e la sfidante


Forza d'Agrò, un referendum tra due candidati con verità e visioni opposte - INTERVISTA

di Andrea Rifatto | 03/06/2024 | POLITICA

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Bruno Miliadò e Melina Gentile

La campagna elettorale è ormai nel vivo. A Forza d’Agrò venerdì sera sono iniziati i comizi dai balconi, proseguiti sabato, e oggi ripartiranno per concludersi il 7 giugno. Sarà una battaglia all’ultimo voto, con gli stessi protagonisti di cinque anni fa: il sindaco uscente Bruno Miliadò, 70 anni, a caccia della riconferma, e la sfidante Melina Gentile, 45 anni, che prova il sorpasso dopo la sconfitta per 17 voti nel 2019. Gli elettori sono 1.125 (1.073 nel 2019), ma alcune centinaia sono gli iscritti all’Aire. A pochi giorni dall’apertura delle urne abbiamo intervistato i due candidati alla carica di sindaco.

Perchè si ricandida?
Miliadò: “Lo ritengo in dovere nei confronti dei miei concittadini, un gesto di riconoscenza, un test personale per vedere se ho lavorato bene o meno. Io penso di aver operato bene, sono convinto di aver servito il mio popolo e l’eventuale vittoria sarebbe la conferma”

Gentile: “Dopo cinque anni di minoranza la squadra ha investito all’unanimità su di me e non potevo tirarmi indietro, ci rimettiamo in gioco”

Come è cambiato il paese in questi cinque anni?
Miliadò: “In positivo, un paese pulito, pieno di fiori e giardini, basta farsi un giro. Non abbiamo operai ma lavoriamo in prima persona, la domenica la mia consigliera Gaby Ciobanasu e un ausiliare del traffico, con le loro auto e l’Ape del Comune, girano il paese per rimuovere le buste della spazzatura lasciate dai villeggianti del fine settimana”

Gentile: “Totalmente in negativo, capisco il periodo nero del Covid-19 che ha limitato anche l’attività amministrativa, ma a Forza d’Agrò non c’è stata la ripartenza e il paese è caduto nel buio più assoluto ed è rimasto allo sbando. L’Amministrazione è stata totalmente assente fino ad una settimana fa, adesso si vedono ruspe ed operai in azione, buche tappate, lampadine sostituite e zone rimaste al buio per quattro anni improvvisamente illuminate. Dà fastidio che ci si attivi solo adesso”

Cosa è mancato?
Miliadò: “Un turismo più stabile, per andare oltre gli arrivi mordi e fuggi. Lavoreremo per far permanere i turisti e migliorare l’economia del paese”

Gentile: “L’ordinaria amministrazione, il sindaco si è preoccupato di curare il proprio orticello e non si è visto in giro, non ha risposto alle esigenze dei cittadini, soprattutto alle richieste di chi non lo ha votato”

Le divisioni politiche hanno fatto mancare la serenità in paese?
Miliadò: “Da parte mia no, l’opposizione ha condotto un’azione sterile, senza proposte, nessuna iniziativa, hanno rilevato solo criticità presentando interrogazioni, non ho mai visto un progetto da poter condividere”.

Gentile: “Cinque anni caratterizzati da liti e odio. Faccio un esempio: è sorta la Pro Loco, costituita da persone vicine a noi, e gli eventi organizzati sono stati puntualmente boicottati, con manifestazioni sospese e autorizzazioni negate. Ciò ha accentuato le divisioni che dopo le elezioni dovevano essere sopite”.

Il Comune ha un disavanzo di 870mila euro: si rischia il dissesto? E come pensa di affrontare questo rosso in bilancio?
Miliadò: “Escludo il dissesto, attendiamo ancora risposte dal revisore dei conti per stabilire le modalità di ripianamento del disavanzo. I piccoli Comuni come il nostro soffrono problemi di riscossione e anche i ritardi nei trasferimenti. A volte mi chiedo se sono io a non essere capace, ma poi analizzando gli altri centri del comprensorio vedo che a livello finanziario sono messi peggio di Forza d’Agrò, tranne Letojanni”

Gentile: “Un problema che ci poniamo, il disavanzo va ripianato e cercheremo di affrontarlo con i dirigenti comunali e reperendo altre risorse, magari alla Regione, mettendo in atto tutto ciò che è possibile per tornare in positivo”.

Forza d’Agrò attende un Piano regolatore, vedrà la luce nei prossimi cinque anni?
Miliadò: “Lo considero quasi fatto, abbiamo dato l’incarico nel 2020 all’arch. Massimo Stracuzzi e ritengo che nell’arco di un anno sarà pronto. Il ritardo non è colpa mia, ma dell’enorme burocrazia regionale da affrontare”.

Gentile: “Dopo i primi incontri con progettisti e popolazione si è arenato tutto, adesso serve la volontà politica per arrivare al traguardo”

Negli ultimi mesi sono arrivati parecchi residenti, rischiano di condizionare l’esito del voto?
Miliadò: “L’Ufficio Anagrafe si è messo subito in contatto con la Prefettura, hanno analizzato tutte le carte. Non ritengo possano condizionare il voto, le domande sono tante ma parecchie le bocciature”

Gentile: “Sicuramente condizioneranno il risultato, chi vive in paese sa che l’Amministrazione non ha operato bene ed è vicina a noi, ma 60-70 nuovi elettori arrivati da fuori incideranno sul voto a nostro sfavore”

Cosa farà appena eletto sindaco?
Miliadò: “Portare avanti i progetti che iniziato, ci sono 6-7 cantieri aperti e altri ne partiranno”

Gentile: “Sono tantissime le cose da fare appena eletti. Intanto accogliere chi non ci ha votato e rasserenare il clima sociale, ormai imperniato dall’odio. E poi lavorare sulla pianta organica del Comune per avere l’ausilio del personale che dovrà supportare la nostra opera e individuare le giuste soluzioni nei vari settori della macchina amministrativa".


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