Sabato 23 Novembre 2024
Salta ancora una volta l’approvazione del Consuntivo 2016, che torna in Giunta


Furci a rischio scioglimento sul Bilancio: due assessori votano contro l’Amministrazione

di Andrea Rifatto | 01/11/2017 | POLITICA

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L'ultima seduta del Consiglio comunale

Lo spettro dello scioglimento del Comune di Furci Siculo si sta materializzando, ma a differenza del 2009 non andrebbe a casa solo il Consiglio comunale ma anche la Giunta. Per scacciarlo bisognerà approvare il Bilancio consuntivo 2016 entro il 23 novembre. Il documento finanziario non è stato infatti esitato neanche nell’ultima seduta dell’assemblea consiliare e dovrà addirittura tornare in Giunta per essere nuovamente riapprovato prima del passaggio in Aula. È quanto deciso dalla maggioranza con otto voti favorevoli (assenti Martina Casablanca e Raluca Sandra), mentre i cinque consiglieri di minoranza hanno votato contrario ritenendo come si potesse dare l’ok allo strumento. Oggetto del contendere è sempre il parere del revisore dei conti, favorevole, così come quello già redatto nelle scorse settimane, al Consuntivo 2016 purché sia inserita al suo interno una quota per accantonamento passività potenziali, pari a 132mila euro, e l’importo di 4mila 335 euro relativo all’indennità di fine mandato del sindaco. Somme che invece l’Amministrazione e l’Area economico-finanziaria ritengono vadano previste nel Bilancio di previsione 2017 e in questa direzione va la relazione stilata dalla responsabile dell’Ufficio, Isabella Ferrara, e letta in Consiglio.

La maggioranza però, seguendo la linea tracciata dal presidente Gianluca Di Bella che ha fatto presente come il Consiglio non possa modificare il Consuntivo, ha deciso di rispedire il documento alla Giunta. “Abbiamo contattato il commissario ad acta della Regione e ci ha spiegato come il Consiglio possa solo formulare un atto di indirizzo all’Amministrazione – ha spiegato Di Bella – né tantomeno mi sembra opportuno che approvi il Consuntivo andando contro il parere del revisore. Quindi riteniamo che vada seguita la strada della riapprovazione in Giunta, con le indicazioni fornite dal revisore, seguita da un nuovo parere dello stesso organo di controllo e poi l’approdo in Aula”. Favorevoli a questa decisione anche i due assessori che rivestono la carica di consiglieri, Rosaria Ucchino e Concetto Ralli, che di fatto hanno votato contro la decisione dell’Amministrazione, che difende invece la legittimità della scelta di prevedere le passività nel Previsionale 2017, così come ribadito dal vicesindaco e assessore alle Finanze, Maria Vera Scarcella. La proposta del presidente Di Bella sarebbe passata anche senza il voto favorevole e con l’eventuale astensione di Ucchino e Ralli, che se da assessori condividono la linea del vicesindaco Scarcella (o forse no, si vedrà in sede di riapprovazione) un minuto dopo la smentiscono invece da consiglieri, tra l’impassibilità del sindaco Sebastiano Foti in primis, rimasto il silenzio per tutta la seduta. “Ribadiamo la correttezza della nostra scelta e non mi convince la necessità di una nuova riapprovazione in Giunta – ha replicato Maria Vera Scarcella – visto che si tratta di una modifica da apportare solo al quadro riepilogativo del Consuntivo, tra l’altro chiuso già con un disavanzo” (un rosso pari a 265mila euro, ndc). Il vicesindaco ha quindi chiesto al Consiglio una dettagliata relazione e la motivazione del perché non sia stato possibile esitare il Bilancio consuntivo, con la valutazione delle relative conseguenze che comporta tale scelta.

Secondo la minoranza il Bilancio 2016 poteva essere discusso e approvato alla luce della documentazione agli atti e del parere del revisore, “che è obbligatorio ma non vincolante” – ha ricordato il capogruppo Francesco Rigano. Il commissario ad acta ha fatto presente che il 23 novembre scadranno i 30 giorni concessi per l’approvazione del Bilancio consuntivo 2016 e dunque i tempi sono strettissimi, in quanto dopo il nuovo passaggio in Giunta e la pubblicazione si tornerebbe in Consiglio proprio il 23. Se tale termine non dovesse essere rispettato o il Consiglio dovesse bocciare il documento, il commissario si insedierà e sarà lui ad approvarlo, mandando a casa Consiglio e Giunta.


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