Furci, la Giunta approva il Bilancio e scongiura lo scioglimento: rosso di 400mila euro
di Andrea Rifatto | 04/11/2017 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 04/11/2017 | POLITICA
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La Giunta comunale di Furci
Lo scioglimento di Amministrazione e Consiglio è scongiurato. Giovedì sera la Giunta comunale di Furci Siculo (tutti presenti i componenti) ha infatti riapprovato il Rendiconto di gestione 2016 dando attuazione all’indirizzo espresso lunedì dal Consiglio, quando è stato ribadito che il revisore dei conti ha chiesto di inserire nel Rendiconto l’accantonamento di 132mila 362 euro per il rischio contenziosi e di 4mila 335 euro per l’indennità fine mandato del sindaco. La schema di bilancio è stato pubblicato ieri mattina e rimarrà in consultazione per 20 giorni, per poi tornare in Aula il 23, ultimo giorno utile prima dell’insediamento del commissario ad acta, quando sarà approvato dai consiglieri. In seguito alle modifiche il Consuntivo 2016 si chiude con un risultato di amministrazione al 31 dicembre 2016 di 1 milione 232mila euro, con 1 milione 524mila euro accantonati di cui 1 milione 392 di fondo crediti di dubbia esigibilità e 132mila 362 di fondo contenzioso, mentre la parte vincolata ammonta a 109mila 702 euro. Ma il vero dato allarmante è che con le modifiche chieste dal revisore il disavanzo non è di 265mila 125 euro ma di 401mila 823 euro. Un rosso, che l'Amministrazione volev evitare, che dovrà essere ripianato entro la fine della legislatura. Impresa piuttosto ardua. La delibera ha ricevuto parere contabile favorevole dal ragioniere Isabella Ferrara, responsabile dell’Area Economico-Finanziaria, “fermo restando la posizione circa il corretto operato della sottoscritta espresso con la nota del 30 ottobre – ha specificato la funzionaria – e a conferma del parere favorevole allo schema di rendiconto approvato dalla Giunta il 26 giugno 2017”. La responsabile aveva scritto nella sua relazione, letta anche in Consiglio lunedì, che l’accantonamento di 132mila euro non era attuabile per l’impossibilità di apportare variazioni al bilancio 2016 già chiuso, assicurando l’iscrizione delle somme nel Previsionale 2017. Ma si è deciso di seguire le indicazioni del revisore, seppur non vi fosse l’obbligo. “Abbiamo voluto evitare un inutile fare un braccio con il Consiglio – spiega il vicesindaco e assessore al Bilancio, Maria Vera Scarcella – adesso il problema sarà ripianare i 400mila euro e pareggiare il Bilancio 2017, che contiamo di approvare in Giunta entro il 23. Già oggi (ieri per chi legge) gli Uffici hanno iniziato a fare alcune simulazioni per capire dove ridurre i costi e non è escluso che sia necessario aumentare le imposte”. I tagli possibili riguardano le indennità degli amministratori e dei capiarea ma non è escluso che si debba ricorrere a far mettere le mani in tasca ai cittadini. Scarcella, nella sua relazione integrativa al Consuntivo, ha evidenziato che “nonostante il risultato negativo e gli effetti della crisi di portata generale, emerge una significativa autonomia finanziaria che consente di garantire, oltre al funzionamento dell’Ente, una vasta gamma di servizi alla cittadinanza” e che “l’azione condotta da questa amministrazione nel 2016 ha prodotto gli effetti sperati rispetto ai programmi e ai costi sostenuti, riducendo sensibilmente le spese”. Ha però evidenziato “un lentissimo processo di riscossione dei residui attivi da parte degli Uffici”, invitandoli “a prendere coscienza del momento che stiamo attraversando e acquisire le necessarie competenze al fine di migliorare la gestione dell’Ente”. “Il rischio scioglimento è superato, torneremo in Aula il 23 – conferma il presidente del Consiglio, Gianluca Di Bella – è stata fatta la scelta giusta, non era proprio il caso di votare il Bilancio contro il parere del revisore”. Lo scioglimento del Comune (che avrebbe comportato la decadenza di Giunta e Consiglio) è così scongiurato. Sarebbe stata la seconda volta in otto anni (nel 2009 andò a casa solo il Consiglio) e, come vocifera qualcuno, ciò avrebbe costituito una “macchia” nel curriculum politico del sindaco Sebastiano Foti, che avrebbe chiuso la sua esperienza amministrativa a Furci in modo “traumatico” e forse ha preferito evitare tutto ciò. Ma di problemi a Furci ve ne sono ben più gravi e il clima, a partire dal Municipio, è piuttosto teso. Al punto che una parte di paese avrebbe preferito che la Regione spedisse tutti a casa per chiudere anzitempo la legislatura, che farà invece il suo corso fino a giugno 2018.