Furci, parte l'iter per i Comitati di quartiere: cittadini più coinvolti
di Andrea Rifatto | 09/12/2018 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 09/12/2018 | POLITICA
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ll sindaco di Furci Matteo Francilia
Dopo S. Teresa, dove sono realtà già dal 2013, anche la limitrofa cittadina furcese punta ad istituire i Comitati di quartiere. Un modo per coinvolgere maggiormente i cittadini nelle scelte amministrative e di gestione della cosa pubblica e soprattutto dare maggiore attenzione alle periferie, facendo sì che possano essere meglio rappresentate con una migliore presa in considerazione delle istanze. L’istituzione dei nuovi organismi è partita con l’aggiornamento dello Statuto comunale vigente, all’interno del quale è stato aggiunto un articolo (il 104) che prevede i Comitati “quali organismi di partecipazione popolare alle scelte politiche di programmazione generale e alle attività amministrative, come condizione essenziale allo sviluppo della vita sociale e democratica della comunità, soprattutto delle sue fasce deboli”. La costituzione e la disciplina di funzionamento dei Comitati sono demandate a un regolamento che dovrà essere approvato dal Consiglio comunale. L’aggiornamento allo Statuto, modificato anche in altre parti inerenti la conferenza dei capigruppo e la notifica dell’avviso di convocazione delle sedute consiliari, è stato approvato con sette voti favorevoli del gruppo di maggioranza (assente Manuela Cordaro) mentre i tre consiglieri di opposizione (assente il capogruppo Francesco Rigano) si sono espressa in modo contrario. In Aula il consigliere di minoranza Sandro Triolo aveva infatti proposto di cassare l’articolo sui Comitati di quartiere proponendo invece la creazione delle Consulte perché “Furci non ha, per le sue dimensioni, le caratteristiche per avere i Comitati e ciò potrebbe comportare la dispersione della partecipazione della collettività”. Adesso servirà un altro passaggio in Consiglio comunale per esitare il regolamento e poi partirà l’iter fino alle elezioni.