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Giardini Naxos, un consigliere rischia di decadere per una veranda ritenuta abusiva
di Andrea Rifatto | 09/10/2019 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 09/10/2019 | POLITICA
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Un intervento di Cingari in Consiglio
Una lite pendente con il Comune di Giardini Naxos per una veranda ritenuta abusiva potrebbe far decadere dalla carica per incompatibilità il consigliere comunale Carmelo Cingari. La vicenda verrà discussa martedì in Consiglio comunale, nel corso della seduta convocata in forma segreta con all’ordine del giorno “dichiarazione sussistenza cause di incompatibilità di un consigliere comunale e relativa contestazione”. Adunanza segreta prevista dal regolamento “quando vengono trattati argomenti che comportano apprezzamento delle capacità, moralità, correttezza o esaminati fatti e circostanze che richiedono valutazioni delle qualità morali e delle capacità professionali di persone” e a cui possono partecipare solo consiglieri, sindaco o assessori, segretario e personale dell’Ufficio Segreteria, vincolati al segreto d’ufficio. Cingari, eletto in maggioranza ma indipendente dall'agosto scorso dopo aver interrotto i rapporti con l'Amministrazione, in base all’articolo 10 della Legge regionale 31/1986 non può ricoprire la carica di consigliere perché incompatibile in quanto parte in un procedimento amministrativo contro il Comune di Giardini avviato nelle scorse settimane. Lui e la moglie, infatti, hanno presentato un ricorso al Tar di Catania, giunto in municipio il 4 settembre, per chiedere l’annullamento di un’ordinanza emessa il 5 giugno scorso dal dirigente dell’Ufficio tecnico comunale con la quale è stato loro imposto il pagamento della somma di 15mila 250 euro a titolo di sanzione amministrativa pecuniaria per violazioni edilizie per l’inottemperanza ad un’ordinanza di demolizione dell’8 giugno 2018 riguardante opere giudicate abusive. La querelle nasce dopo che Cingari e la consorte hanno ottenuto, nel marzo 2017, una Scia per realizzare sul proprio terrazzo una tettoia in legno chiusa lateralmente con pannelli vetrati e in fibrocemento per una superficie di 50 metri quadri: dopo un sopralluogo effettuato dalla Polizia locale e dal tecnico comunale il 23 aprile 2018, però, il Comune ha contestato come l’opera sia stata realizzata violando la Lr. 4./2003 in quanto la tettoia è stata destinata a soggiorno-cucina con wc, opere secondo l’Ufficio tecnico non rientranti nei casi previsti dalla norma ma realizzabili solo con permesso di costruire. Palazzo dei Naxioti ha quindi ordinato la demolizione delle opere interne entro 90 giorni ma la moglie del consigliere Cingari, nell’agosto 2018, ha impugnato il provvedimento con un ricorso al Tar, tuttora pendente e non ancora giunto ad alcun verdetto. Adesso i coniugi, difesi dall’avvocato Francesco Amalfa, hanno presentato un altro ricorso contro l’ordinanza che ingiunge il pagamento, lamentando coma il Comune non abbia tenuto conto del ricorso pendente sulla prima ordinanza di demolizione attendendone l’esito e che la realizzazione della veranda non viola la Lr. 4/2003. Nel frattempo, però, Carmelo Cingari è finito in lite pendente e rischia quindi di decadere dalla carica. Per difendersi al Tar il Comune ha nominato l’avvocato Salvatore Gentile, già difensore nel primo ricorso, stanziando l’importo di 3mila 806 euro. Dopo il Consiglio di martedì il consigliere avrà 10 giorni per formulare osservazioni o eliminare la causa di incompatibilità, poi il Consiglio entro i 10 giorni successivi delibererà definitivamente e se il consigliere non rimuoverà l’incompatibilità entro i successivi 10 giorni lo dichiarerà decaduto.