Giardini, si insedia la commissaria Chirieleison. Quella mozione di sfiducia nata morta...
di Andrea Rifatto | 24/01/2024 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 24/01/2024 | POLITICA
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La commissaria straordinaria Cinzia Chirieleison
Si è insediata ieri mattina a Giardini Naxos la commissaria straordinaria Cinzia Chirieleison, nominata dalla Regione in sostituzione del Consiglio comunale dichiarato decaduto. Ad accogliere la segretaria comunale, in servizio al Comune di Canicattì, sono stati il vicesindaco Gioacchino Castronovo e la segretaria comunale Roberta Freni. La commissaria valuterà adesso gli atti di competenza del Consiglio che dovranno essere approvati con priorità e le delibere più urgenti da esitare per garantire il corretto funzionamento degli organi amministrativi. Finisce invece l'incarico del commissario ad acta Domenico Mastrolembo Ventura, nominato dalla Regione il 4 ottobre per approvare il bilancio di previsione 2023-2025, al quale il Comune ha liquidato oggi l'importo di 1.981 euro per indennità di carica e rimborso spese sostenute. Lo scioglimento del Consiglio comunale ha fatto sfumare la volontà di presentare una mozione di sfiducia al sindaco Giorgio Stracuzzi, avanzata dal consigliere di minoranza Agatino Bosco che anche lunedì pomeriggio, poche ore dopo la scioglimento dell’assemblea cittadina, ha tenuto una riunione per discuterne ritenendo di poter arrivare a quota otto voti per farla approvare in aula (per presentarla ne sarebbero bastati cinque). La notizia arrivata poco dopo le 16 ha però chiuso ogni tentativo di disarcionare il primo cittadino, attuato quando ormai la nomina del commissario era data per imminente e dunque non sarebbe stato possibile far riunire nuovamente il Consiglio. Stracuzzi continuerà così a governare con un organo consiliare rappresentato solo dalla commissaria Chirieleison e la prossima tappa sarà l’udienza del 21 giugno in Corte d’appello, quando verrà discusso il suo ricorso contro la decadenza dalla carica decisa in primo grado dal Tribunale dopo l’azione popolare avviata da Agatino Bosco e Francesco Palumbo sull’incompatibilità del primo cittadino per alcuni incarichi affidati dal Comune al fratello.