Il "blitz" di Francilia al comizio di De Luca: uno scontro tra regole violate e insulti
di Andrea Rifatto | 16/09/2022 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 16/09/2022 | POLITICA
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Il faccia a faccia tra De Luca e Francilia
Il palco si è trasformato in ring, per una scazzottata politica in un faccia a faccia a muso duro che ad un tratto sembrava poter sfociare in altro. Tutto ciò durante un comizio che non si sarebbe potuto tenere, visto che la Prefettura di Messina ha stabilito che l’orario limite nei giorni feriali è fissato alle 23 e soltanto da domenica si può arrivare alla mezzanotte. Invece mercoledì sera, a Furci Siculo, il gong è suonato proprio pochi minuti dopo le 23 e lo “show” è andato avanti per un’ora e mezza. Protagonisti Cateno De Luca, in corsa per la presidenza della Regione, e Matteo Francilia, sindaco del comune jonico e candidato alla Camera con la Lega nel collegio plurinominale Messina-Enna. Il programma annunciava che alle 22.30 l’ex sindaco di Messina avrebbe partecipato ad un “incontro” in piazza Sacro Cuore, rivelatosi poi un vero e proprio comizio, e dopo 50 minuti è comparso alle sue spalle l’amministratore locale, proprio mentre De Luca evidenziava che anche questa volta Francilia sarebbe rimasto fuori dai giochi perchè “preso in giro da Matteo Salvini, dopo aver cambiato partito inseguendo un posto sicuro che non avrà”, sostenendo che l’unico voto utile è quello per il suo movimento “Sud chiama Nord”. Parole che il primo cittadino furcese non ha digerito, salendo sul palco per un confronto (durante lo svolgimento dei comizi di propaganda è però vietato il contraddittorio non concordato) ed esordendo sottolineando che il comizio non era autorizzato. Lo staff di De Luca ha esibito la comunicazione inviata al Comune, sufficiente per poter svolgere manifestazioni elettorali (in piazza era presente anche una pattuglia dei Carabinieri), e in pochi istanti Cateno De Luca e Matteo Francilia sono arrivati allo scontro verbale, scambiandosi insulti a vicenda in un turpiloquio farcito di vaffa e accuse reciproche. A “placcare” il primo cittadino è intervenuto il comandante della Polizia metropolitana di Messina, Daniele Lo Presti (in abiti civili), arrampicatosi sul palco con un’altra persona, insieme al deputato regionale e sindaco di Santa Teresa di Riva, Danilo Lo Giudice. Poi i toni si sono rassenerati e il sindaco di Furci ha fatto il suo intervento a difesa della propria tesi sulla sua candidatura e il voto utile. Ma la polemica è andata avanti nelle ore successive con un botta e risposta tramite note stampa. “De Luca ha utilizzato il palco del Comune, oltre alla fornitura di energia elettrica, senza avere alcuna autorizzazione ad un orario non consentito dalle disposizioni prefettizie - ha commentato Matteo Francilia - nonostante tutto, non l’ho fatto interrompere perché sono per la democrazia. De Luca millanta sempre che vuole il confronto con gli altri, affermando che tutti scappano da lui, appena mi sono sentito chiamato in causa, dopo essere state dette una serie di inesattezze sul mio conto e sulle ormai prossime elezioni politiche e regionali, sono salito sul palco proprio per un confronto diretto che non mi è stato negato - prosegue il sindaco di Furci - sono stato, però, aggredito verbalmente e si sono raggiunti i soliti toni volgari e aggressivi di cui Cateno De Luca sa rendersi protagonista e sono anche stato strattonato da alcune persone presenti sul palco. Non è questo avere un dialogo costruttivo e istituzionale, i furcesi non si meritano di vedere questo spettacolo indecoroso, solo per meri scopi elettorali”. Per il candidato governatore “un fuori programma da catalogare come una caduta di stile istituzionale da parte di un primo cittadino, non si interrompe un pubblico comizio. È stato chiaro fin da subito il tentativo di Francilia di farmi cadere nella provocazione. Commenta De Luca - salire sul palco di fronte una piazza gremita affermando che non avevamo presentato richiesta e non eravamo autorizzati è stato un autogol. La segreteria aveva comunicato con pec lo svolgimento del comizio, la norma è chiara. Nei 30 giorni antecedenti alla data del voto viene meno l’obbligo di dare preavviso al questore con tre giorni di preavviso ed in ogni caso è stato fatto lo stesso. Al Comune abbiamo chiesto regolarmente l’autorizzazione per l’utilizzo del palco perché già installato in piazza, se il sindaco non avesse voluto bastava riscontrare la nostra pec e noi avremmo provveduto a chiedere l’occupazione del suolo pubblico per installare il palco, cosa però che non ha fatto. Il suo atteggiamento è stato scorretto e lo condanniamo fermamente”.