Domenica 22 Dicembre 2024
Il numero 2 dei renziani in Sicilia lancia la sfida e chiede l'apertura di una fase nuova


Giacomo D'Arrigo, "Come Matteo cambierà il Pd"

di Gianluca Santisi | 26/07/2013 | POLITICA

4076 Lettori unici | Commenti 4

Mentre a livello nazionale si infiamma proprio in queste ore il confronto sulle regole del prossimo Congresso e nell'Isola il Pd è ancora scosso dallo scandalo formazione che ha coinvolto Francantonio Genovese e Franco Rinaldi, i renziani di Sicilia rinsaldano le fila e sono pronti ad affrontare a viso aperto la contesa. Lo fanno con grande fermezza chiedendo “regole certe e serenità” al segretario regionale Lupo in vista di una fase che si preannuncia caldissima, tra congressi regionali e locali. Il primo passo è stata l'indiretta risposta al governatore Crocetta. Se il “Megafono” è sbarcato in Toscana, sul fronte opposto i fedelissimi del sindaco di Firenze hanno fondato l'associazione “Big Bang”, presieduta dal deputato nazionale Davide Faraone. Tanti i circoli aperti, molti altri lo saranno a breve. Come nella riviera jonica messinese dove l'esponente di punta è il 37enne Giacomo D'Arrigo, originario di Nizza di Sicilia. Amico di lunga data con Matteo Renzi (“Lo conosco da almeno dieci anni e abbiamo condiviso l'esperienza dell'ex Margherita”), D'Arrigo è il vicepresidente di “Big Bang” e una delle anime principali del “Comitato Jonio-Alcantara per Matteo Renzi”, costituito in occasione delle scorse Primarie. Il Comitato, presieduto dal sindaco di Gaggi, Francesco Tadduni, si costituirà presto in associazione e aprirà alcuni circoli sul territorio che andranno ad aggiungersi, in provincia di Messina, a quelli di Barcellona Pozzo di Gotto e Milazzo. Negli ultimi giorni le quotazioni di D'Arrigo sono lievitate a tal punto che si è fatto il suo nome per la corsa alla segreteria regionale. “E' una voce che mi lusinga – replica - ma ancora non c'è nulla di concreto. Al momento la questione per il partito è un'altra”.
Quale?
“Ripartire da quella spinta innovativa delle origini e che ora si sta affievolendo. Per esempio, la proposta portata da Epifani oggi in direzione cancella l'idea di Pd così come è nato ed è stato immaginato. Rappresenta un arretramento. Adesso più che mai, invece, occorre aprire alla partecipazione e al coinvolgimento di tutti”.
La “platea ristretta” non vi piace? Renzi sarebbe ancora una volta penalizzato...
“Qui non è in discussione il destino di Matteo quanto quello di tutto il Pd. Oggi più che mai occorre rinnovare partendo dal basso, dalla partecipazione della gente. Bisogna rivolgersi a tutti, non solo agli iscritti”.
Primarie aperte?
“Assolutamente sì. Ma lo ripeto è perché vogliamo un Pd diverso, non di apparato. E Matteo è la figura giusta per cambiare il Pd perché porta con sé quella carica di freschezza e innovazione che servirebbe non solo a noi ma a tutta la politica italiana”.
A proposito di rinnovamento, avete chiesto le dimissioni di Genovese e Rinaldi e l'apertura di una fase nuova nel Pd messinese.
“Noi siamo garantisti fino alla fine ma serve chiarezza assoluta. Poiché i tempi della politica non sono quelli della giustizia abbiamo chiesto loro di trarne le conseguenze. Tutto qui, non siamo sciacalli. Abbiamo chiesto al commissario Lupo una sede provinciale finalmente aperta a tutti e l'istituzione di sorta di comitato di reggenza rappresentativo di tutte le anime. E poi una verifica sugli aspetti meno chiari come i tesseramenti passati, i bilanci...”.
Si va anche verso il congresso regionale, che clima vi aspettate?
“Abbiamo chiesto una gestione aperta e più condivisa possibile. Servono serenità e tranquillità”.
Con D'Arrigo in prima fila per la candidatura
“Non è tempo di giocare alle figurine. La mia eventuale candidatura dovrà essere espressione di una scelta condivisa e più ampia possibile. Ma, lo ripeto, non è una priorità. Prima viene il progetto”.

Più informazioni: matteo renzi  pd  giacomo d'arrigo  


COMMENTI

pierluigi | il 26/07/2013 alle 18:39:55

ahahaha ma questo signore chi vuole prendere in giro? per 15 anni è stato quotidianamente nelle sedi di rinaldi e genovese ed ora fa il renziano?

Pippo Sturiale | il 26/07/2013 alle 21:37:11

Se il segretario sarà anche il candidato per le elezioni, come era prima nello statuto, le primarie non devono farsi solo fra gli iscritti. Altra cosa è se il segretario sarà solo il segretario e per le elezioni ci saranno altre primarie, meglio se di coalizione, allora i renziani (che brutto appellativo!) hanno torto. Io che non voto PD, quando è stato scelto Bersani, sono andato a votare, perché il vincitore doveva essere, per statuto, il candidato premier della sinistra. Sarebbe scorretto che un simpatizzante o iscritto ad altra forza politca vada a determinare le cose in casa d'altri! Giacomo, non ti sembra logico e corretto il mio ragionamento?

Gianluca Santisi | il 27/07/2013 alle 11:12:01

Mi sento in dovere di intervenire in quanto autore dell'articolo/intervista. D'Arrigo, anche durante l'intervista (ma questa parte non è stata pubblicata, come altre, per questioni di eccessiva lunghezza), non hai negato di essere stato vicino a Genovese in passato. Però è anche vero che il suo percorso politico ha preso una strada completamente diversa già in tempi non sospetti, quando ancora Genovese godeva di ampi consensi (vedi, ad esempio, i risultati delle ultime primarie) e ben prima degli ultimi accadimenti. Su cui, tra l'altro, non entriamo nel merito. Per il resto, personalmente concordo con l'intervento del prof. Sturiale. Grazie per l'attenzione che ci prestate. p.s abbiamo deciso di non pubblicare un commento in cui si usavano toni un po' esasperati. Preferiamo sempre il confronto costruttivo. Non ce ne voglia il lettore che aveva inviato quel commento. Spero ci comprenderà.

melania mantarro | il 20/08/2013 alle 15:54:34

Beh, che Renzi sia >...ho davvero infiniti dubbi. Ci vuole tanto coraggio per affermare cose del genere. Se mi dite che Renzi potrebbe essere il nuovo premier del PDL allora ci credo...ihihihihihi Io ritengo che tutto il sistema partito ormai sia obsoleto, sbagliato...superato! Un sistema dove i candidati vengono scelti da chi? Perché? Per cosa? Sono scelti dalle segreterie di partito?! Renzi sarà peggiore di Bersani o di chiunque altro del PD.

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