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"L'addio all'Unione dei Comuni è una sconfitta per S. Teresa"
di Andrea Rifatto | 26/06/2014 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 26/06/2014 | POLITICA
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Angelo Casablanca e Cateno De Luca
Dopo lo stop arrivato in Consiglio comunale per il mancato raggiungimento della maggioranza qualificata, dovuto alle assenze tra le fila della maggioranza fedele al sindaco Cateno De Luca, il civico consesso di S. Teresa di Riva tornerà a riunirsi venerdì, in seduta urgente, per deliberare la fuoriuscita dall’Unione dei Comuni delle Valli Joniche Peloritane, visto che secondo l’Amministrazione l’ente sovracomunale non ha raggiunto gli obiettivi programmatici e le finalità statutarie per il quale era stato costituito. L'addio all'Unione, così come previsto dallo statuto, dovrà essere ratificato entro il 30 giugno, così da sancire il recesso del comune santateresino a partire dal prossimo esercizio finanziario dell’Unione. Sulla questione si registra la ferma contrarietà da parte del Partito Democratico di S. Teresa di Riva, che ritiene tale decisione una sconfitta per l’intera città. “L’uscita dall’Unione causerà un isolamento del nostro comune nei confronti di tutti gli altri - si legge in una nota a firma del segretario Angelo Casablanca -: la linea adottata dall’esecutivo De Luca è stata al solito frettolosa e priva di prospettive di medio e lungo periodo”. Il Pd sottolinea come sia contradditorio parlare della nascita di comune unico della Valle d’Agrò, “proposta che comunque è stata avversata da quasi tutti i sindaci, gelosi, come era prevedibile, del proprio campanile”, quando poi non si agisce concretamente per garantire piena operatività gli organismi dell’Unione, all’interno della quale il comune di S. Teresa ha assunto il ruolo di leader e da cui ha ricevuto importanti sostegni, come nel caso del Carnevale dello Jonio. Ma sull’argomento l’esecutivo De Luca sembra aver ormai raggiunto un punto di non ritorno: a meno di clamorose défaillance, nella prossima seduta di Consiglio comunale S. Teresa di Riva dirà definitivamente addio, dopo dieci anni, all’Unione dei Comuni.
I democratici ricordano poi come la Regione Siciliana sia sul punto di sbloccare i contributi per le Unioni dei Comuni, riguardanti tre annualità (come da noi anticipato in questo articolo): somme che oltre a ripianare i debiti residui potranno senz’altro contribuire ad avviare un serio e concreto progetto operativo di rilancio dell’ente. “In altre realtà della Sicilia e dell’Italia - prosegue il documento - le Unioni dei Comuni sono enti che hanno portato benefici per il territorio, salvaguardando la cultura dei campanili: i fatti registrati finora ci dimostrano invece che esiste una avversità palese ingiustificata, creatasi anche per l’Unione della Valle del Nisi”.
Il Pd santateresino propone dunque di operare un rilancio vero dell’Unione, su nuove e concrete basi di collaborazione tra tutti i centri coinvolti: la creazione di una conferenza programmatica viene vista come una possibile strada per rifondare l'ente, così da non vanificare le attività portate avanti fino ad oggi ed eliminare allo stesso tempo sprechi ed immobilismo, che anche l’amministrazione comunale di S. Teresa, a dire del circolo Pd, ha contribuito a causare con comportamenti poco inclini alla sintesi politica, necessaria in qualsiasi contesto caratterizzato da esigenze e peculiarità diverse, che messe insieme possono dare benefici concreti a tutti i cittadini.“Riteniamo che l’uscita di S. Teresa di Riva dall’Unione dei Comuni delle Valli Joniche Peloritane non vada vista come una vittoria, ma piuttosto come una sconfitta: crediamo che un ripensamento sia necessario, anzi doveroso - concludono i democratici - per non perdere risorse, finanziamenti e progetti, ma soprattutto per creare una cultura dello stare insieme, necessaria in un contesto economico e sociale bisognoso di risposte forti e autorevoli. Restare da soli non sicuramente la soluzione giusta a queste istanze”.