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Letojanni. Daniela Fileti rompe il silenzio: “Ho sempre agito per il bene del paese”
di Redazione | 26/06/2015 | POLITICA
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L'ex assessore Daniela Fileti
L'ex assessore del Comune di Letojanni, Daniela Fileti, ha deciso di rompere il silenzio dopo la revoca dell'incarico da parte del sindaco Alessandro Costa. “L’assessore – aveva scritto nelle motivazioni il primo cittadino - ha da tempo assunto iniziative e comportamenti in modo del tutto autonomo e senza alcuna programmazione con la Giunta municipale e in più occasioni ha assunto posizioni di dissenso circa l’adozione di alcuni provvedimenti di Giunta…”. Inoltre, durante l’ultima seduta di Consiglio, lo stesso Costa era intervenuto affermando che il comportamento dell’assessore Fileti risultava inspiegabile in quanto appartenenti entrambi alla stessa area politica ed “avrebbe dovuto essere la più vicina a me e condividere le iniziative, invece di crearmi difficoltà”. Daniela Fileti ha esposto in maniera dettagliata le sue ragioni, chiarendo tutti i motivi di scontro o disaccordo con il primo cittadino. A partire dall'organizzazione della presentazione di un libro dello scrittore Domenico Cacopardo. “Guardando ora il passato e gli effetti prodotti – ha spiegato Fileti - è facile e logico pensare che, tirandosi indietro, Alessandro Costa non abbia avuto il coraggio di gestire l’evento la cui connotazione era di sicuro culturale”. Daniela Fileti ha inoltre evidenziato di aver “perplessità circa l’inserimento di un’ulteriore unità, nell’organico del personale del Comune, (area ufficio tecnico) di una figura in posizione direttiva (biologo), sia pure per un numero limitato di ore, ritenendola poco funzionale per un’area dove sono state rilevate delle criticità e per la quale occorreva un “supporto” con competenze più adeguate e specifiche. La sottoscritta aveva condiviso e votato favorevolmente l’atto preliminare con l’inserimento in pianta organica di due figure direttive nell’ufficio tecnico, a copertura del dirigente andato in pensione. Certamente non di un biologo, che fra l’altro sarebbe giunto in mobilità da un altro Comune. La proposta del sindaco si è successivamente arenata. Nel frattempo si è completato il rapporto di lavoro (tempo pieno) dell’attuale responsabile dell’ U.T.C. Sono questi i comportamenti di dissenso che recano danni all’Amministrazione comunale?”. Altro teatro di scontro tra Fileti e il sindaco sono stati gli incarichi legali. “Per quanto attiene le parcelle relative agli incarichi legali – scrive l'ex assessore - ho fatto presente che l’applicazione del nuovo tariffario, in ottemperanza alle nuove disposizioni di legge, esitato dalla Giunta municipale, me compresa, ha fatto lievitare sensibilmente gli importi degli onorari professionali. Pertanto, nelle mie funzioni di amministratore comunale, ho ritenuto di approfondire tali aspetti, appurando che in altri Comuni il tariffario seguiva procedure e criteri decisamente meno onerosi per le casse comunali. Di ciò ho informato il sindaco, gli assessori e la segretaria. In quel momento, i miei “rilievi” non sono stati presi in considerazione. In seguito, però, il sindaco, durante il periodo di revoca delle deleghe agli assessori, ha riportato in Giunta il tariffario in questione, modificato con una riduzione del 50% sugli importi medi previsti dal Decreto ministeriale n.55/2014. Tale delibera di Giunta, da me votata, dimostrava che le mie valutazioni erano corrette e legittime e pertanto non andavano né contro l’Amministrazione comunale né contro le tasche dei nostri cittadini!”. Daniela Fileti ha poi elencato tutte le attività svolte durante la sua esperienza di assessore, concludendo con delle amare riflessioni. “Solo ora mi sto rendendo conto che, mentre io continuavo nel mio lavoro istituzionale, altrove si discuteva di altre … programmazioni! Il giro di boa dell’Amministrazione comunale era già cominciato! Da quel momento tutto il mio operato, passato e presente, è stato subdolamente e cavillosamente messo ai raggi x, attraverso una “escalation” di valutazioni strumentali e di comportamenti omertosi e spioni culminati con la revoca del mio incarico. Certamente… “chi opera può commettere qualche errore”, ma credo di non averne commessi così gravi da giustificare un atto assurdo quale la mia revoca da assessore comunale”.