Letojanni, "Economia a rischio: stop alle tasse, contributi e benefici alle partite Iva"
di Redazione | 05/05/2020 | POLITICA
di Redazione | 05/05/2020 | POLITICA
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I consiglieri di minoranza Scimone, Cicala e Bucceri
Aiutare cittadini e imprenditori di Letojanni a superare la crisi sospendendo il pagamento dei tributi comunali ed erogando contributi economici alle partite Iva. Sono le richieste avanzate dal gruppo di minoranza consiliare, che questa mattina ha presentato due mozioni indirizzate al sindaco Alessandro Costa e al presidente del Consiglio Salvatore Curcuruto, chiedendo che gli argomenti vengano inseriti all’ordine del giorno della prima seduta utile dell’assemblea cittadina. “La situazione sanitaria sta avendo risvolti drammatici in particolare sulla situazione economica a causa del blocco operato in tutti i settori, soprattutto quello turistico, con maggiori difficoltà soprattutto per le famiglie del Sud Italia che vivono in prevalenza di turismo - scrivono Marilena Bucceri, Fabio Cicala e Marina Scimone - per tale motivo si è venuta a creare una gravissima crisi economica, che sta mettendo in ginocchio tutte le attività lavorative, con il conseguente rischio per tantissimi cittadini che perdendo il lavoro non saranno in grado di affrontare i più elementari bisogni di sostentamento per se stessi e per le loro famiglie. In situazioni di estrema emergenza bisogna intervenire urgentemente con provvedimenti che garantiscono la salute socio-economica dei nostri cittadini - evidenziano - e chiediamo al sindaco di voler adottare tutti i provvedimenti di merito per dispensare i cittadini di Letojanni dal pagamento di tutti i tributi di competenza comunale per i mesi in cui perdura tale situazione emergenziale, ponendo gli stessi a carico del bilancio comunale”. “Un territorio, quello di Letojanni, a forte vocazione turistica - proseguono i tre consiglieri di opposizione - che costituisce il principale bacino di occupazione dell’intero comprensorio e che sarà duramente colpito dal Covid-19 mettendo in serio pericolo la sopravvivenza delle varie attività produttive esistenti nel paese, con conseguenze devastanti e gravissime sull’intero tessuto sociale. L’evolversi dell’epidemia seppur più contenuta, per la diffusione del contagio, ancora risulta incerta per i prossimi mesi, compromettendo per l’intero comparto produttivo imprenditoriale e l’intera stagione turistica ormai alle porte; nell’ottica di sopperire ai danni legati alla chiusura degli esercizi commerciali a causa del coronavirus, bisogna cercare in tutti i modi di essere vicini all’intera categoria per alleviare per quanto possibile, il drammatico momento che il settore produttivo sta vivendo”. Dunque Bucceri, Cicala e Scimone ritengono che “sia necessario predisporre un bilancio dove stanziare somme per tutte le imprese, lavoratori autonomi e famiglie in condizioni di povertà e disagio sociale, attraverso economie della spesa pubblica per quei servizi non essenziali”. Con la mozione si propone quindi di “assegnare una tantum 1.000-500 euro a commercianti e artigiani, che non abbiano contenziosi o controversie con il Comune; di stabilire criteri di assegnazione, che devono rispettare i principi di equità e solidarietà, dividendo le imprese in due fasce, determinate dai tempi di chiusura: nella 1° fascia, con un contributo maggiore, le attività chiuse totalmente nel periodo di lockdown (bar, ristorazione, parrucchieri, estetisti, negozi), nella 2° fascia le altre attività che hanno avuto una chiusura limitata con orari ridotti, che certamente hanno avuto una sensibile riduzione del fatturato”. Si chiede poi di “esentare per il 2020 tutte le attività commerciali e turistiche dal pagamento della tassa per l’occupazione del suolo pubblico (Tosap); di aumentare per tutti i locali che utilizzano spazi esterni, per il 2020, per un massimo del 50% in più la concessione del suolo pubblico per favorire l’apertura in sicurezza e sostenere la ripresa delle attività che potranno sfruttare la stagione estiva per recuperare parzialmente i danni economici subiti e compensare quanto possibile i danni derivanti per il distanziamento sociale; di abbattere il pagamento della Tari per i mesi di marzo, aprile e maggio a tutte le attività commerciali rimaste chiuse, prendendo come riferimento per determinare se i motivi della chiusura sono dipesi dal Covid-19 o altro, lo stesso periodo dell’anno precedente; destinare l’intera somma prevista in bilancio inerente la tassa di soggiorno, esclusivamente al comparto alberghiero ricettivo, pensioni, case vacanze, B&B, stabilendo insieme con le categorie interessate le formule migliori per cercare di contenere i danni economici derivanti dal minor flusso turistico”. La minoranza chiede al sindaco, al presidente del Consiglio, ai colleghi consiglieri e all’Amministrazione tutta “di valutare con la massima attenzione e considerazione le proposte, al fine di cercare di far sentire vicine le Istituzioni all’intero comparto produttivo, in questo grave e delicatissimo periodo, che non ha precedenti nella storia repubblicana, e certamente soltanto con l’unione delle forze e la condivisione delle problematiche, indistintamente dai colori e dalle posizioni politiche si potranno ottenere risultati che possano essere di speranza e di fiducia per tutti, certi e fiduciosi della Vostra sensibilità in relazione alla delicata problematica che potrebbe trasformarsi in una vera e propria questione sociale, dichiariamo come sempre la nostra piena disponibilità alla collaborazione per andare incontro a chi oggi si trova in tale situazione di estrema difficoltà”.