Letojanni, il Comune aumenta la tassa di soggiorno ma in maggioranza non c’è unanimità
di Andrea Rifatto | 03/12/2022 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 03/12/2022 | POLITICA
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Dal 2023 scattano le nuove tariffe per i turisti
A nove anni dalla sua istituzione, a Letojanni l’imposta di soggiorno subisce un aumento. Il Consiglio comunale ha infatti deciso di approvare tre modifiche al regolamento del 2013 e tra queste una riguarda la misura della tassa, determinata per persona e per pernottamento a carico del turista e graduata in riferimento alla tipologia delle strutture ricettive. Gli importi, da marzo 2023, passano da 1 a 2 euro per le strutture ricettive alberghiere 5 stelle o superiore; da 0,80 a 1 euro per i 4 stelle; da 0,50 a 0,80 euro per 1-2-3 stelle e strutture extraalberghiere di qualunque tipologia ricettiva, villaggi turistici e per le altre tipologie non soggette a classificazione; da 0,30 a 0,50 euro per strutture ricettive all’aria aperta, campeggi ed aree attrezzate per la sosta temporanea. Il via libera, però, non è arrivato con il voto unanime della maggioranza, ma con 8 favorevoli e l’astensione del consigliere Emanuele Savoca: “Capisco che per noi è un’entrata importante che ci consente di migliorare il turismo e i servizi - ha detto motivando la sua scelta - ma veniamo da un periodo pesante, dal Covid al caro bollette, non me la sento di aumentarla adesso, si poteva fare slittare dopo l’estate 2023. Gli albergatori non sono stati avvisati di questi aumenti e hanno già programmato la prossima stagione turistica e siglato i contratti basandosi sulla tassa di soggiorno precedente, non vorrei che in questo momento in cui le famiglie sono in difficoltà un aumento, seppur minimo, possa far scegliere ai turisti altre località, ad esempio quelle estere che magari non applicano l’imposta - ha aggiunto Savoca - mentre i tour operator spesso scelgono Letojanni per prezzi più convenienti, anche per questione di centesimi. Viviamo di turismo e ritengo sia giusto difendere gli imprenditori del settore, non boccio la proposta perchè difendo quello che fa l’Amministrazione ma mi astengo tenendo una posizione equidistante”. L’assessora Teresa Rammi ha sottolineato come il gettito dell’imposta di soggiorno sia stato sempre utilizzato per servizi e che sia stato mai distorto nemmeno un euro, come hanno compreso anche gli albergatori: “Già nel 2013 erano state proposte tariffe più alte - ha ricordato - ma poi sono state abbassate dopo un accordo con gli albergatori, con la previsione che si sarebbe provveduto ad un aumento dopo alcuni anni. Nel frattempo ne sono passati nove. Grazie all’introduzione del Codice identificativo regionale - ha aggiunto - sta emergendo tanto sommerso e molti gestori di strutture ricettive stanno regolarizzando la loro posizione”. Le altre modifiche al regolamento della tassa riguardano l’obbligo per i gestori di acquisire l’autorizzazione alla Polizia di Stato prima di registrarsi al Comune e la possibilità di versare le somme all’ente tramite PagoPa e non più con bollettino postale, metodo che è stato abolito. La vicepresidente del Consiglio comunale, Francesca Gullotta, ha evidenziato come “l’aumento è minimo e questi soldi saranno investiti per servizi ai turisti e ci danno la possibilità di rendere il paese più accogliente e dunque è anche a loro vantaggio”.