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Limina, Bartolotta verso la ricandidatura, oppositori in pressing su Occhino. E Ricciardi?
di Andrea Rifatto | 26/07/2020 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 26/07/2020 | POLITICA
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Bartolotta, Ricciardi e Occhino
A 70 giorni dalle elezioni amministrative del 4 e 5 ottobre, a Limina non c’è ancora nulla di certo ma i primi segnali arrivano dal sindaco Marcello Bartolotta, sempre più orientato a ricandidarsi per il secondo mandato consecutivo (sarebbe il quarto dal 1996 a oggi). Gli abbiamo chiesto quali siano le sue intenzioni. “Posso defilarmi, posso abbandonare tutto e lasciare le cose in aria? - ci ha risposto - sto pensando alla ricandidatura ma ancora non c’è nulla di certo, cerco un accordo con la squadra ma se questa ha altre idee io non posso lasciare, sembrerebbe una fuga e non voglio fuggire, ho seminato tanto, in cinque anni sono arrivati 10 milioni di finanziamenti ed è il momento della raccolta, che va fatta bene altrimenti i frutti cadono a terra marci. Se c’è collaborazione sono pronto a trovare soluzioni per andare insieme avanti, ma se qualcuno della maggioranza pensa altre cose si assume la responsabilità e vanno avanti per la loro strada”. Un riferimento all’assessore-consigliere ed ex sindaco Filippo Ricciardi, possibile candidato ad ottobre con cui ci sono da tempo crepe ma non una vera rottura? Sembra proprio di sì. “Mi riferisco a quelli che erano di maggioranza e poi fanno liste per conto loro - risponde Bartolotta - secondo me ci vuole collaborazione stretta e andare avanti insieme, perchè tutti sono emanazione di un gruppo che ho costruito io. Cerco persone di buona volontà e non voglio fare il capo indiscusso o il dittatore, non è questione di volersi ricandidare ma non posso perdere quello che ho fatto e non voglio soprattutto che lo perdano i cittadini di Limina: se non si sta attenti, così come vengono concessi i finanziamenti vengono revocati, non si può rischiare questo, ci vuole un impegno fortissimo e collaborazione tra la maggioranza e quelli che vogliono partecipare, pure dell’opposizione: ho cercato sempre di coinvolgere persone di buone volontà che hanno a cuore le sorti del nostro paese”. Al di là delle dichiarazioni, Bartolotta avrebbe già preso la decisione ma attende ancora di ufficializzarla per studiare i movimenti degli avversari: “Ci sto riflettendo, voglio vedere come si mettono le cose, vedo già come si comportano e come si muovono le cose - dice - non si può prendere uno qualsiasi tanto per vincere le elezioni, poi bisogna amministrare. A mio avviso non è normale andare via, diciamo che mi sollecita ogni giorno non la gente ma la mia mente, il me stesso, perchè la fuga sarebbe peggio. Non è normale andare via, non ragiono così, voglio portare avanti il lavoro svolto. La decisione finale dipende molto dagli altri ma sono determinato a non far perdere quello che ho fatto - conclude il sindaco di Limina - se la situazione non si evolverà nel migliore dei modi, assumeremo decisioni conseguenti”. Il sindaco può contare di certo su una pattuglia di fedelissimi composta dagli assessori Franco Cannavò e Antonio Saglimbeni, dal presidente del Consiglio comunale Angelo Saglimbeni e dal consigliere Franco Saglimbeni. Gli oppositori all’attuale sindaco di Limina sono invece in pressing su Sebastiano Occhino, lo sfidante uscito sconfitto nel 2015 per 24 voti da Bartolotta, per convincerlo a ricandidarsi a sindaco “Normale si faccia il mio nome ma per il momento non ci sto pensando” dice lui. Decisive saranno le mosse di Filippo Ricciardi: se decidesse di appoggiare Occhino, che vuole evitare una seconda batosta, quest’ultimo potrebbe candidarsi con buone possibilità di vittoria, visto che l’opposizione in “assetto compatto” non avrebbe perso consensi rispetto a cinque anni fa e in più potrebbe contare sui voti di Ricciardi, a differenza di Bartolotta che deve fare i conti con diversi scontenti in paese. Se invece l’ex sindaco rimarrà alla “casa madre” o deciderà di candidarsi in prima persona, gli scenari cambieranno.