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Limina. Minoranza all’attacco sulla nomina del capo dell'Area tecnica
di Filippo Brianni | 08/12/2015 | POLITICA
di Filippo Brianni | 08/12/2015 | POLITICA
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Il municipio di Limina
La minoranza di Limina torna all’attacco. Questa volta nel mirino c’è la nomina del dirigente dell’Area tecnica del Comune, ritenuta nulla dall’opposizione che ne ha chiesto la revoca in autotutela così come di tutti i provvedimenti assunti dal dirigente da luglio a oggi. Secondo i consiglieri di "Rinnovamento Liminese" Sarah Paratore, Nino Ragusa, Domenico Saglimbeni e Filippo Rizzo, la delibera di Giunta con la quale il 21 luglio venne nominato il geometra Sebastiano Costa, dipendente del Comune di Antillo, come capo dell’Area tecnica, fu pubblicata in ritardo all’albo pretorio (il 31 luglio) e secondo la legge regionale 11/2015 gli atti dichiarati immediatamente esecutivi, se pubblicati oltre i termini, cioè dopo tre giorni dall’approvazione, sono nulli. Perciò, secondo la minoranza di Limina, anche i provvedimenti firmati da Costa. Tra questi ve ne sono alcuni importanti, come la revoca dell’incarico alla ditta che aveva in gestione il servizio di illuminazione votiva al cimitero e alcuni affidamenti diretti. Sulla questione cimitero il gruppo d’opposizione aveva chiesto il 9 ottobre la convocazione di un Consiglio comunale aperto per approfondire la vicenda, ritenendo che l’atto di revoca dell’incarico potesse causare disagi alla cittadinanza, considerato l’approssimarsi della commemorazione dei defunti, e un danno erariale per l’Ente visto che il precedente affidatario del servizio ha instaurato un contenzioso. Il Civico consesso è stato poi convocato per il 7 novembre ma non si è mai svolto per la mancanza del numero legale determinata dall’assenza del gruppo di maggioranza. Paratore, Saglimbeni, Ragusa e Rizzo chiedono dunque l’annullamento della delibera di Giunta del 21 luglio con la quale è stato nominato il geometra Costa e di tutti gli atti consequenziali adottati dal dirigente, “nell’interesse della cittadinanza e al fine di evitare ulteriori contenziosi e gravi conseguenze economiche per il Comune e i cittadini - scrivono - spesso costretti a sopportare una condotta fin troppo superficiale nella gestione della cosa pubblica e a pagare per gli errori di una Amministrazione poco attenta ai problemi della gente”. La richiesta della minoranza è stata inviata al sindaco e agli assessori di Limina, al segretario comunale, al dirigente dell’Area tecnica, alla Corte dei conti, al prefetto di Messina, all’Autorità Nazionale Anticorruzione e all’assessorato alle Autonomie locali.