Lo Giudice incorona Miano sua erede. Bartolotta: "Scelta imposta, sarà il mio bersaglio"
di Andrea Rifatto | 29/08/2023 | POLITICA
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Lo Giudice e Miano sono in giunta insieme dal 2016
Non è ancora tempo di successione al trono, ma l’erede è già stato scelto. Al termine del secondo mandato di Danilo Lo Giudice, il candidato sindaco di Santa Teresa di Riva sarà Annalisa Miano. L’attuale vicesindaca ha ricevuto l’investitura ufficiale dal primo cittadino quando mancano ancora quattro anni al ritorno alle urne e così sono state spente eventuali legittime ambizioni di altri componenti della compagine di governo. “Qualora venisse introdotto il terzo mandato, tra le ipotesi c’è la mia ricandidatura - ha detto Lo giudice - ma senza di me non finisce il progetto politico, che deve andare avanti, e ci sarà Annalisa Miano, scelta non da me ma dagli elettori, visto che per ben due volte è stata la più votata e saprà sicuramente guidare la nostra squadra con gli attuali elementi ed eventuali novità che lei deciderà”. La vicesindaca, entrata per la prima volta in giunta nel 2014 come assessora di Cateno De Luca, è stata infatti la prima degli eletti sia nel 2017 con poco più di 1.000 preferenze che lo scorso anno con quasi 1.500 voti. “Io sono disposto anche a guardare da fuori, a fare il semplice consigliere comunale o tutto ciò che mi chiederà Annalisa Miano - ha aggiunto l’attuale sindaco - ma il progetto non può finire perchè abbiamo ancora tanto da realizzare e Santa Teresa di Riva è il centro principale della nostra attività politica”. L’annuncio ha provocato già qualche reazione in maggioranza e non è scontato che tutti i componenti decideranno di proseguire il progetto tra quattro anni con l’erede designata per la sindacatura. Dopo l’investitura è intervenuto il capogruppo di opposizione, Nino Bartolotta: “Se Annalisa Miano sarà la candidata, adesso diventerà il mio bersaglio politico - annuncia - questo fa parte del gioco, nessuno si meravigli se da domani andremo a scavare nelle segrete cose della vicesindaca, a partire dalla questione dell’antenna per la telefonia mobile posizionata nel terreno della sua famiglia. Non sarà un’opposizione alla sua candidatura e non ho nulla contro di lei - prosegue Bartolotta - l’ho vista crescere e ho coltivato l’amicizia sua e della sua famiglia e non rinnego mai il mio passato. Ma oggi siamo su due fronti opposti e la metteremo alla prova, deve farsi fare le ossa e per aspirare alla sindacatura quale miglior prova se non quella di cimentarsi con la nostra opposizione?”. Secondo il leader della minoranza, il terreno per la candidatura è stato preparato già in occasione delle elezioni amministrative dello scorso anno, quando “per poterla presentare con un alone di credibilità che un candidato sindaco deve avere hanno fatto in modo di convogliare su di lei tutte le preferenze, a partire dal sindaco. Chi ha deciso che il candidato deve essere lei? Lo Giudice e il suo mentore De Luca - sostiene Bartolotta - assessori e consiglieri di maggioranza non ne sapevano nulla, lo hanno appreso la sera dell’annuncio a Villa Crisafulli-Ragno. È questo è un modo per dire che si è democratici e si ama il coinvolgimento? Il sindaco avrebbe dovuto riunire la sua maggioranza, ma come sempre impone le scelte, che non sono frutto di partecipazione e coinvolgimento democratico”.