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L'Unione dei Comuni si spacca. Scarcella: "Attacco personale, ricorro al Tar"
di Andrea Rifatto | 05/04/2016 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 05/04/2016 | POLITICA
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Melina Scarcella
Un vicepresidente defenestrato e subito sostituito, un Consiglio spaccato in due e un ente che si conferma ancora una volta capace di balzare alla cronaca quasi esclusivamente per beghe interne. Sono i risultati dell’ultima seduta del Consiglio dell’Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani, nel corso della quale è andata in scena la revoca dell’elezione della vicepresidente dell’assemblea Melina Scarcella, la cui nomina, risalente al 20 febbraio 2014, è stata ritenuta illegittima in quanto viziata da irregolarità di cui si è ampiamente discusso negli ultimi due mesi. “Finalmente il volere dell’Oracolo si è compiuto e dopo tanto blaterare tra articoli e pareri vari, si è unito un altro tassello a questa storia che io definirei semplicemente ignobile – ha commentato Scarcella –: a mio avviso di questo si è trattato, di un’inutile ed ignobile battaglia contro la mia persona a fini denigratori. Un atto che ha delegittimato un componente del Consiglio ed è finito per nuocere sicuramente più all’Ente ‘Unione’ che a me stessa”. Melina Scarcella nel corso della riunione non ha mancato di mostrare tutta la sua delusione verso un ente che giudica fallito e smembrato. “Inutile girarci intorno, tutto ciò nasce come attacco politico e personale nei miei confronti, visto il ruolo di consigliere di minoranza che ricopro al comune di Pagliara (dove è sindaco l’attuale presidente dell’Unione Domenico Prestipino, ndc). Mi sorprende come per seguire il volere di pochi alcuni consiglieri non abbiano ragionato autonomamente sulla scelta che andavano a fare. Continuerò a lottare per un Consiglio che purtroppo oggi si è spaccato a causa di chi non ha saputo essere all’altezza, non ha saputo guidare una situazione di vera fusione permettendo che un semplice ‘parere politico’ si tramutasse in legge solo su consigli o voleri di terzi, di chi ha interesse a rimuovere i veri problemi che sono bel altri, spostandone così l’attenzione”. E non manca una stoccata al presidente Prestipino: “Guarda caso, a distanza di quasi due anni, si va a consultare uno statuto solo quando si parla di elezione del vicepresidente ed invece viene ignorato e non osservato quando si devono fare rispettare le elezioni di un presidente di Giunta il cui mandato è già scaduto dallo scorso ottobre”. L’ormai ex vicepresidente del Consiglio dell’Unione, sostituita ieri da Rosario Trischitta, annuncia che comunque non è stata scritta la parola fine sulla vicenda: “Non sarà certo il titolo di vicepresidente o la poltrona che potranno qualificare la mia persona che mi faranno desistere dall’essere presente e lavorare per questo territorio, che io rappresento per volere dei cittadini che hanno votata e che hanno creduto in me”. Il prossimo passo sarà quello di rivolgersi al Tar di Catania per chiedere l’annullamento con immediata sospensiva delle delibera di elezione del nuovo vicepresidente, votata ieri sera. In ciò Melina Scarcella sarà supportata dal consigliere Fleres e da altri componenti dell’assemblea che ritengono illegittima la procedura seguita dall’organo consiliare. “Mi dispiace per questo fallimento, cari colleghi politici – conclude la defenestrata Scarcella – e mi dispiace pure per questa spaccatura, ma una cosa è certa: da oggi la divisione evidenziata avrà al suo interno un gruppo che si batterà (come ha fatto in questa occasione) e lavorerà per le cose giuste, per le finalità per cui questa Unione è nata e soprattutto per far rinascere e crescere il nostro territorio nella legalità e nella trasparenza”.
Sulla revoca della sua nomina si è consumata una vera e propria spaccatura in seno all’organo consiliare. Ieri in aula erano presenti in prima convocazione 14 consiglieri su 22: tra abbandoni e rientri, al momento di votare la revoca della delibera del 2014 si sono espressi in 8 e solo 5 hanno optato per il "sì" nel segreto della cabina elettorale, mentre 3 consiglieri si sono detti contrari alla decadenza di Melina Scarcella da vicepresidente. Numeri risicati che hanno consegnato di fatto un Consiglio diviso, di cui si era già avute le prime avvisaglie quando i membri hanno preso posto nell’aula consiliare del municipio di Furci, schierandosi su due fronti come se fossero maggioranza e minoranza. Da una parte Rosario Trischitta (Sant’Alessio), Piero Bartolone e Cristina Santoro (Forza d’Agrò), Francesco Nicita e Katia Palella (Savoca), Maria La Torre (Pagliara), Stefania Saglimbeni (Limina) e Valentina Lo Giudice (Roccafiorita); dall’altra Melina Scarcella (Pagliara), Emanuela Triolo (Casalvecchio Siculo), Ettore Fleres (Roccalumera), Giuseppe Riggio (Sant’Alessio) e Nino Ragusa (Limina), che non hanno partecipato al voto sulla revoca e sull’elezione del nuovo vicepresidente. “Di fatto questa sera si è consumata una spaccatura – non ha mancato di evidenziare Riggio – e il presidente del Consiglio anziché unire ha contribuito a dividere”. A fine seduta, per cercare di rimediare e non dare l'impressione di voler agire come un gruppo a sè, i consiglieri rimasti in aula hanno preferito rinviare la discussione del Piano triennale delle Opere pubbliche e il Bilancio di previsione 2015 e Pluriennale 2015/2017, in modo da coinvolgere anche gli assenti.