Giovedì 02 Maggio 2024
Modificata la frase incriminata del sindaco ma per la presidente resta la grave offesa


Mandanici, il Consiglio rettifica le parole di Briguglio ma rimane la frattura con Misiti

di Andrea Rifatto | 21/02/2023 | POLITICA

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Il sindaco Briguglio e la presidente Misiti

Le parole cambiano ma la frattura resta, anzi si allarga sempre di più. Il Consiglio comunale ha votato la rettifica delle contestate dichiarazioni del sindaco Giuseppe Briguglio nella seduta del 22 dicembre, quando è stata messa a verbale la frase “Non può permettersi di dire che non so l’italiano, lo dirà a suo figlio se sarà all’altezza di farlo”, rivolta alla presidente Anna Misiti, adesso cambiata su richiesta della maggioranza in “può dirlo a suo padre, a sua madre o a suo figlio se sarà all’altezza di dirlo”. La modifica è passata con quattro voti favorevoli (i consiglieri di maggioranza Erika Arizzi, Giada Briguglio, Giovanna Laganà e Maria Rosaria Urso) e tre contrari (Misiti, Giuseppe Ciatto e l’esponente di minoranza Mario Scigliano); assenti Carmelo Musolino in maggioranza, Armando Carpo e Mariateresa Giannetto di opposizione. La segretaria comunale Roberta Raciti, in apertura dei lavori, ha chiarito che nella seduta del 22 dicembre, dopo lo scambio di battute tra sindaco e presidente, ha chiesto a quest’ultima cosa dovesse essere verbalizzato e la presidente ha ripetuto ad alta voce le parole dette dal sindaco delle quali chiedeva la trascrizione a verbale: “In quella circostanza - ha specificato la segretaria - nessuno dei consiglieri nè il sindaco ha dissentito su quelle parole come ripetute dal presidente ai fini della trascrizione a verbale”. Una procedura che il sindaco ha ritenuto errata: “Il segretario ha sbagliato a non rileggere le mie dichiarazioni messe a verbale, avrei dovuto confermarle - ha detto in aula Briguglio - sono stato offeso prima io dalla presidente che mi ha detto che non so l’italiano, la questione si sarebbe potuta risolvere in altro modo, avrebbe potuto chiamarmi per discuterne e avrei spiegato che non era mia intenzione entrare nel merito di questioni personali”. Al nostro giornale il sindaco aveva detto all’indomani della seduta che la frase pronunciata era stata “questo puoi irlo a tuo padre e a tua madre e ai tuoi figli, qualora li avessi”.

Secondo la presidente Misiti, invece, il significato della nuova frase non cambia e rimane l’offesa: “Mi sarei aspettata maggiore solidarietà dai consiglieri di maggioranza, che avrebbero dovuto dissuadere il sindaco dal fare questa proposta di rettifica - ha replicato nel suo intervento - ha dato tre versioni diverse in tre occasioni, segno di malafede e volersi arrampicare sugli specchi, dal punto di vista umano rimane la delusione. Quella sera tutti hanno ben sentito, la stessa maggioranza lo ha poi redarguito in privato, salvo fare marcia indietro per accontentare un sindaco sempre più solo. Quando io dettavo al segretario, cose gli impediva di bloccare e chiedere la lettura della verbalizzazione e dunque subito la rettifica? - ha aggiunto la presidente - con la frase ‘se sono all’altezza di dirlo a mio figlio’, sapendo bene che io non ho figli, il significato è identico, uguale all’offesa perpetrata il 22 dicembre. Bastava prendere atto di aver sbagliato e chiedere scusa, spegnendo le luci su questo brutto episodio, il peggiore nella storia del Consiglio di Mandanici”. Per il consigliere Scigliano “le parole riportate nel verbale sono quelle che ho sentito in aula, ciò che la maggioranza vuole cambiare non è la verità, non si può votare per fare un favore al sindaco e un torto al presidente, si fa una pessima figura. La presidente ha tutta la mia solidarietà umana ma non politica”.


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