Mojo Alcantara, Salvatore Currenti batte Gaetano Laviano e torna sindaco - RISULTATI
di Andrea Rifatto | 21/11/2024 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 21/11/2024 | POLITICA
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Currenti è già stato sindaco per 15 anni
È Salvatore Currenti il nuovo sindaco di Mojo Alcantara, comune tornato alle urne dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose deliberato dal Consiglio dei Ministri nel febbraio 2023. L’ex primo cittadino, 77 anni, già in carica dal 1985 al 1993 e dal 1998 al 2008, ha ottenuto 249 voti superando lo sfidante Gaetano Laviano, presidente del Consiglio comunale dal 2008 al 2018, fermatosi a quota 240. Ai seggi si sono recati 502 elettori su 728 aventi diritto, con un’affluenza del 68,95%, e la lista “Rinascita” di Currenti ha incassato 249 voti mentre “Ripartiamo Insieme” di Laviano ne ha collezionati 234. Sei le schede bianche e sette quelle nulle. In Consiglio comunale entrano per la maggioranza i consiglieri Chiara Triffiletti (66 preferenze), Sebastiana Pantano (59), Angelo Scuderi (59), Patrizio Paratore (56), Giuseppe Paolo Cernuto (53), Sara Regina Pannone D’Ambrosio (41) ed Emanuele Trepepi (29); non eletti Daniela Cataldo (26), Mario Antonino Magro (21) e Matteo Arrigo (4). Triffiletti e Scuderi sono stati designati assessori e in caso di dimissioni dall’aula lascerebbero spazio a due compagni di lista. In minoranza entrano Gaetano Laviano come candidato sindaco giunto secondo e i consiglieri Sebastiano Paratore (109 preferenze) e Tiziana Lombardo (58); non eletti Selvaggia Triffiletti (46), Antonino Sciacca (38), Martina Manitta (38), Isabella Giamboi (27), Beatrice Manuli (25), Mattia Savoca (21) e Giovanni Scuderi (17). Salvatore Currenti si è insediato come sindaco prendendo il posto della commissione straordinaria formata da Giuseppe Sindona, Antonella Re e Leonardo Richici, che ha retto il Comune per 18 mesi. I primi obiettivi? «Ripristino delle regole democratiche, recupero dell'immagine del paese e dell'orgoglio di una appartenenza - commenta il neo sindaco - con un lavoro di ricucitura di una comunità spaccata a metà».
