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M5S, i primi 100 giorni in Parlamento
di Antonello Mantarro | 14/07/2013 | POLITICA
di Antonello Mantarro | 14/07/2013 | POLITICA
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Si è tenuto ad Aci Castello, nella sala riunioni della Grand Hotel Baia Verde, il primo di una serie di incontri che i parlamentari nazionali del Movimento 5 Stelle faranno in giro per l'Italia incontrando gli attivisti dei meet-up locali e i cittadini curiosi di conoscere più da vicino l'attività sinora svolta all'interno del Parlamento e continuare quel percorso di partecipazione dal basso iniziato prima del voto. La tappa siciliana è stata divisa in due parti di fronte ad una platea di circa quattrocento persone, più altri quattromila utenti collegati in streaming. Soluzioni per l'agricoltura e l'incubo "Tristeza" Di mattina si è svolto il dibattito dal titolo "Quale futuro per l'agricoltura in Sicilia, in Italia, in Europa", in cui Giancarlo Cancelleri, deputato regionale del M5S, ha denunciato il gravoso problema dell'invasione straniera di prodotti agro-alimentari, frutto di scellerati accordi comunitari, che stanno danneggiando la nostra economia locale. Il dibattito è stato sostenuto anche dai pareri dei deputati della Commissione Agricoltura, da agronomi e da produttori locali (è stato citato anche il Limone Interdonato, agrume tipico della riviera jonica messinese), che hanno raccontato la loro esperienza, la loro capacità di resistere, nonostante tutto e tutti, ad un sistema che sembra destinato al collasso. Le soluzioni auspicate per risollevare il settore vanno verso una triplice direzione: consorziativismo fra produttori, conoscenza del mercato di riferimento e potenziamento delle infrastrutture. Particolarmente allarmante l'intervento in cui si è parlato della "Tristeza", una malattia che condanna inesorabilmente al fallimento la monocultura, distruggendo da qui a breve la quasi totalità delle produzioni pregiate nell'intera isola di agrumi, come l’arancia rossa di Sicilia; di contro la Regione sta attivando un programma straordinario di intervento basato sul reimpianto degli agrumeti colpiti e l'utilizzo di portoinnesti tolleranti. La mattinata si è conclusa discutendo di alimentazione agro-industriale e i rischi per la salute che ne conseguono. I primi 100 giorni in Parlamento Di pomeriggio è stata la volta dei parlamentari nazionali e del resoconto dei loro "Primi 100 giorni di attività parlamentare". Una folta squadra composta da venticinque deputati, provenienti da ogni parte d'Italia, fra i quali il capogruppo alla Camera Riccardo Nuti, il capogruppo al Senato Nicola Morra, il presidente della Vigilanza Rai Roberto Fico, il vicepresidente alla Camera Luigi Di Maio e poi i vari deputati divisi per le specifiche Commissioni di appartenenza hanno relazionato per circa quattro ore. L'intento dell'incontro è stato quello di creare un momento di connessione con la base che, vista l'intensità dei lavori parlamentari, non era stato possibile fare prima. E' solo coinvolgendo i cittadini attraverso la conoscenza dei fatti e dei meccanismi della macchina amministrativa che si può coltivare quel passaggio tanto auspicato dagli stessi esponenti del Movimento: iniziare dalla democrazia rappresentativa, passando per quella partecipata, per poi arrivare a quella diretta, dove una semplice idea o richiesta proposta dai cittadini può giungere in Parlamento senza nessun tipo di filtro, così come hanno raccontato gli stessi deputati citando qualche esempio concreto realmente avvenuto in questi primi mesi di governo. Si sono toccati tanti temi affrontati dalle varie Commissioni attraverso un resoconto tecnico espresso dai parlamentari che ne fanno parte, temi che vanno dal reddito minimo garantito e la sua copertura finanziaria, a tematiche ambientali, alla Tav, l'Irap, l'IMU, alla libertà di stampa, alla legge anti-Equitalia, fino a trattare anche argomenti più scottanti come quando si è parlato del Copasir, l'organo di controllo dei servizi segreti. "Questi incontri – ha ribadito il deputato Alessandro Di Battista - servono a farci conoscere meglio dalla gente, a scambiare contatti e a legarci con loro e con il territorio di appartenenza, facendo nostre le loro stesse problematiche. Potevamo limitarci a farli solo in campagna elettorale ma sarebbe stato una cosa meramente strumentale, in più, momenti come questi oltre ad essere utili a rendicontare cosa stiamo facendo concretamente, servono soprattuto a spiegare cosa possono fare i cittadini e come proporre a noi soluzioni condivise per il bene delle comunità, di cui noi siamo solo dei semplici portavoce nei luoghi adibiti a farle diventare realtà". Le foto sono di Antonello Mantarro
Un'iniziativa simile si terrà a fine mese in Piemonte.