Nizza di Sicilia. Depuratore e metanizzazione, il Pd chiede soluzioni urgenti
di Gianluca Santisi | 27/10/2016 | POLITICA
di Gianluca Santisi | 27/10/2016 | POLITICA
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Il depuratore di Nizza di Sicilia
Un confronto a 360 gradi sulle problematiche più impellenti. Una rappresentanza del Circolo del Partito democratico di Nizza di Sicilia, con in testa il segretario Franco Parisi, ha incontrato nei giorni scorsi in municipio il sindaco Giuseppe Di Tommaso e altri esponenti della sua Giunta. L’obiettivo era quello di esaminare alcuni dei problemi più urgenti e valutare le azioni che si stanno mettendo in moto o quelle che si potrebbero attuare. Si è discusso soprattutto dell’impianto di depurazione e dei cattivi odori avvertiti nelle abitazioni vicine. Il sindaco ha chiarito che le acque reflue, attualmente, sono nella norma mentre il malfunzionamento di alcune parti dell’impianto, su cui bisognerà intervenire al più presto, sta provocando il cattivo odore. In prospettiva – ha spiegato Di Tommaso – quasi sicuramente si dovrà andare verso una gestione privata dell’impianto, che potrebbe garantire una migliore manutenzione e quindi chiudere il Consorzio tra i Comuni di Nizza, Alì Terme e Fiumedinisi, che non ha lavorato bene, anche per i ritardi o i mancati pagamenti da parte di qualche comune, che hanno tolto risorse. Per quanto riguarda la metanizzazione, i democratici hanno chiesto una maggiore presenza dei tecnici comunali sui cantieri per controllare la corretta esecuzione dei lavori e per evitare che a distanza di settimane le strade presentino problematiche di assestamento, come è già successo. Le parti hanno convenuto di sollecitare la ditta che sta eseguendo i lavori a procedere alla sistemazione definitiva del manto stradale, soprattutto nelle vie principali del paese, e di non attendere la conclusione dei lavori che è stata posticipata a marco del 2017. Una verifica e una valutazione andrà fatta sulla proposta di allaccio gratuito, che si sta pubblicizzando in questi giorni, e sulla collocazione dei contatori, per evitare che vengano posti sui marciapiedi già ostruiti da pali dell’illuminazione o altro.