Articoli correlati
Nizza di Sicilia. É scontro politico su debiti e tasse
di Gianluca Santisi | 14/09/2014 | POLITICA
di Gianluca Santisi | 14/09/2014 | POLITICA
2729 Lettori unici
Toni accesi nell'ultima seduta del civico consesso
Alla fine della prossima settimana il gruppo consiliare di minoranza di Nizza di Sicilia incontrerà i cittadini per “illustrare i provvedimenti che l'Amministrazione Di Tommaso ha adottato e le iniziative del gruppo "Cambia Nizza" per la riduzione della spesa pubblica, dei privilegi e delle tasse”. Una decisione adottata "per non far passare sotto silenzio” l'ultima seduta del Consiglio comunale, durante la quale sono stati approvati debiti fuori bilancio per 65mila euro circa e sono state aumentate le aliquote dell'addizionale comunale Irpef e dell'Imu sulla seconda abitazione. Maggioranza e minoranza non se le sono mandate a dire e, proprio verso la fine della riunione, il gruppo di Carmelo Campailla ha deciso di abbandonare l’aula. Il motivo della protesta, secondo “Cambia Nizza”, sta in alcune frasi irrispettose che sarebbero state pronunciare dal capogruppo di maggioranza Alessandro Interdonato. Accuse che il diretto interessato ha prontamente smentito. “Hanno abbandonato l’aula senza alcun motivo – ha dichiarato Interdonato – e a mio parere anche anche in maniera pretestuosa, sentendosi offesi da frasi da me mai pronunciate”. Via libera al riconoscimento dei debiti fuori bilancio Aumenti delle tasse, “Cambia Nizza” non ci sta
La seduta si era aperta con l’approvazione di una serie di debiti fuori bilancio, per oltre 65mila euro. In cinque casi su sei la minoranza non ha partecipato al voto; in un'unica occasione, relativa al riconoscimento di un debito nei confronti di una ex dipendente comunale, ha votato favorevolmente. Per onorare i debiti con le ditte, l’Amministrazione si è avvalsa di una legge che permette di accedere al credito, tramite un mutuo restituibile in 30 anni all'1,4% annuo circa. “Noi non possiamo dire di voler pagare le ditte che lavorano per il comune e poi alzarci e non votare – ha dichiarato Interdonato, criticando il comportamento della minoranza – noi ci prendiamo sempre le nostre responsabilità e abbiamo provveduto a riconoscere quanto si doveva a lavoratori che hanno fornito beni e servizi al nostro Comune”. Per “Cambia Nizza”, invece, i debiti fuori bilancio sono frutto di “scelte amministrative sbagliate o approssimative”.
Diversità di vedute tra maggioranza e minoranza anche sul regolamento per la Iuc e in particolare sul nuovo tributo Tasi. L’amministrazione ha preferito adottare un’aliquota unica, con effetti diversi in base alla rendita catastale, mentre l’opposizione chiedeva l’applicazione di singole aliquote in proporzione al reddito. “Un capolavoro quanto fatto in tema di Tasi – ha commentato amaramente il gruppo di minoranza - dove con orgoglio il capogruppo di maggioranza ha rivendicato la decisione adottata dalla Giunta comunale di proporre un'aliquota unica (1,9%) da applicare alle rendite catastali indipendentemente da questa. Ovvero la stessa sia per chi ha una casa grande che per chi ha un monovano. Inoltre non sono state previste esenzioni di alcun tipo né per reddito né per tipologia di abitazione. Un capolavoro di ingiustizia sociale e disinteresse dei problemi economici che giornalmente affrontano le famiglie del nostro Comune”. “L’amministrazione – ha replicato Interdonato - ha preferito utilizzare un'aliquota bassa, fortemente ridotta rispettp alla media nazionale. Non potevano pretendere di fare una sorta patrimoniale per la copertura dei servizi indivisibili”.
Il Consiglio comunale ha inoltre, sempre a maggioranza, stabilito gli aumenti delle aliquote Irpef dallo 0,6 allo 0,8 e dell’Imu per la seconda casa, che passa dal 10,0 al 10,6 per mille. Una decisione necessaria, secondo l’Amministrazione, per consentire il pareggio di bilancio a fronte di circa 160mila euro di trasferimenti statali e regionali in meno. ll gruppo “Cambia Nizza” ha proposto di trovare altre forme per coprire i buchi di bilancio, iniziando dalla riduzione dei "costi della politica": indennità per gli amministratori, indennità per Consigli di amministrazione e direttori delle Istituzioni Comunali. “É stata richiesta un'azione più rigorosa per il recupero dell'evasione – ha evidenziato il grupp – perché non è corretto che paghino sempre i soliti noti, così come è stata richiesta maggiore incisività sui risparmi sulla spesa corrente”.
“Come sempre – ha replicato il capogruppo Interdonato – i nostri colleghi non hanno accettato questa soluzione, tirando fuori il solito discorso delle rinunce alle indennità di carica, non tenendo conto che i nostri responsabili amministratori sono tra i pochi in tutta Italia a percepire un indennità di carica decurtata del 60%”.