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Nizza di Sicilia. Il gruppo “Cambia Nizza” torna in Consiglio
di Andrea Rifatto | 18/06/2014 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 18/06/2014 | POLITICA
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D'Arrigo, Coledi, Cintorrino, Briguglio e Campailla
Colpo di scena a Nizza di Sicilia: il Consiglio di giustizia amministrativa della Regione Siciliana, riunitosi lo scorso 6 febbraio per decidere sul ricorso presentato dal gruppo consiliare “Cambia Nizza”, all’indomani della sentenza del Tar che aveva assegnato alla compagine “Libera Nizza” i cinque seggi spettanti alla minoranza, ha messo la parola fine alla querelle amministrativa sorta nel comune rivierasco, attribuendo nuovamente alla lista che sosteneva la candidatura a sindaco di Giacomo D’Arrigo, giunta seconda alle amministrative del maggio 2012, il ruolo di opposizione all’interno del civico consesso nizzardo. Il Cga, per decisione dei giudici Antonino Anastasi, Presidente, Ermanno De Francisco, Consigliere, Silvia La Guardia, Consigliere Estensore, Alessandro Corbino, Consigliere, Giuseppe Barone, Consigliere, ha riassegnato alla lista "Cambia Nizza", difesa dall'avv. Giovanni Monforte, due schede precedentemente annullate dal Tar, permettendo il contro sorpasso su "Libera Nizza": 665 a 664. Nello specifico, il riconoscimento della spettanza delle due schede erroneamente annullate dal Tar è risultato sufficiente a soddisfare l’interesse degli appellanti: "Ferma restando l’assegnazione alla lista “Libera Nizza” di voti 664 - si legge nella sentenza - non avendo gli appellanti impugnato la sentenza nella parte relativa all’attribuzione a detta lista di un ulteriore scheda illegittimamente annullata dal seggio elettorale, l’annullamento della sottrazione alla lista “Cambia Nizza” dei due voti in questione comporta il ripristino del suo miglior collocamento, con voti 665, e degli effetti consequenziali". I giudici hanno quindi giudicato fondato l'appello, che contestava l'annullamento da parte del Tar di due schede attribuite dal seggio elettorale alla lista elettorale n. 1 "Cambia Nizza", contenenti l'apposizione della preferenza in un riquadro diverso da quello della lista a cui apparteneva il candidato votato. Situazione che secondo il Cga non ha inficiato la volontà dell'elettore e la validità del voto espresso. Tornano così in consiglio comunale Carmelo Campailla, Giacomo D’Arrigo, Antonietta Cintorrino, Francesco Briguglio e Alessia Coledi, i cinque consiglieri di “Cambia Nizza” che avevano già occupato per un anno i banchi della minoranza. Ribaltata la decisione del Tar emessa il 14 giugno 2013, con la quale era stato stravolto l’esito elettorale che aveva visto la lista “Cambia Nizza” piazzarsi seconda con 665 voti, mentre la coalizione “Libera Nizza”, che sosteneva la candidatura a sindaco di Mimma Brigandì, si era fermata a quota 663. I giudici amministrativi etnei infatti, dopo aver riesaminato le schede contestate e modificato l’assegnazione dei voti, avevano accolto il ricorso avanzato dalla lista giunta terza, stabilendo che il risultato elettorale andava modificato attribuendo alla lista “Libera Nizza” 664 voti mentre alla lista “Cambia Nizza” ne dovevano essere aggiudicati 663. Un solo voto di scarto che però stravolse la composizione del consiglio comunale di Nizza di Sicilia: dopo quella sentenza i cinque esponenti di “Cambia Nizza” dovettero lasciare gli scranni consiliari per lasciar posto ai primi cinque di “Libera Nizza”, ovvero Aurora De Filicaia, Mimma Brigandì, Carlo Gregorio, Francesco Miceli e Paolo Scalici. Negli ultimi mesi gli scenari politici nel gruppo di opposizione erano notevolmente mutati: i consiglieri Gregorio e Scalici avevano abbandonato il gruppo capeggiato da Mimma Brigandì, collocandosi come indipendenti all'interno del civico consesso. Successivamente Francesco Miceli aveva rassegnato le dimissioni, lasciando lo scranno al primo dei non eletti nella lista "Libera Nizza", Gabriella Bolena, che al momento del suo insediamento aveva annunciato di voler assumere una posizione equidistante sia dal gruppo "Libera Nizza" che dai due consiglieri indipendenti, facendo così venire meno il numero minimo per la sopravvivenza della compagine della Brigandì, che era rimasta formata dalla stessa Brigandì e da Aurora De Filicaia. La sentenza depositata oggi, che ha stabilito di compensare tra le parti le spese del doppio grado di giudizio, risolve invece ogni attrito all'interno dell'attuale minoranza, aprendo le porte al ritorno dei consiglieri di "Cambia Nizza".