Nizza, il sindaco revoca un membro del Cda del Parco: presentati ricorso e interrogazione
di Andrea Rifatto | 03/10/2019 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 03/10/2019 | POLITICA
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L'avv. Crisafulli con i consiglieri Gregorio e Foscolo
La revoca di un componente del Cda del Parco suburbano “La Rocca di Buticari” di Nizza decisa dal sindaco Piero Briguglio ha portato la minoranza consiliare a presentare un’interrogazione per avere spiegazioni in merito alla vicenda. Lo scorso 31 luglio, infatti, il primo cittadino ha deciso di estromettere dal Consiglio di amministrazione l’avvocato Marisa Crisafulli, nominata nell’aprile 2018 su indicazione del gruppo di opposizione, insieme ad altri cinque componenti e al presidente Francesco Parisi, comunicandole per iscritto che la veniva disposta “considerato i suoi molteplici impegni che non le hanno consentito di presenziare alle sedute del Consiglio”. Motivazione contestata dal’avvocato Crisafulli, che il 3 settembre ha presentato ricorso chiedendo al sindaco “di rendere nulla, annullare e/o privare di efficacia la revoca in quanto illegittima e arbitraria”. I consiglieri di minoranza Giovanni Vega, Carlo Gregorio e Nella Foscolo, messi a conoscenza dell’accaduto avendo ricevuto il ricorso, si dicono adesso “rammaricati per l’iniquo e ingiustificato trattamento riservato all’avvocato Marisa Crisafulli, quale consigliere del Cda del Parco Suburbano, da parte del sindaco pro tempore Piero Briguglio, e chiedono “l’immediato annullamento della revoca di cui in oggetto e l’argomento venga inserito nei punti all’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale”. L’interrogazione, oltre al sindaco, è stata inviata al segretario comunale, al presidente del Consiglio, all’Assessorato regionale Autonomie locali, al prefetto, alla consigliera indipendente Rosita Naclì e all’avvocato Marisa Crisafulli. La componente estromessa dal Cda ha contestato nel ricorso al sindaco, inviandolo per conoscenza al prefetto, all’Assessorato regionale Autonomie locali, al Dipartimento regionale Autonomie locali, al capogruppo di minoranza Giovanni Vega e alla consigliera indipendente Rosita Naclì, “la forma e il modo in cui si è proceduto alla revoca, in quanto è stata disposta con una mera comunicazione come se si trattasse di una questione strettamente privata. Nel merito, si rileva che la revoca impugnata è stata posta in essere in violazione della norma contenuta nell’art. 6 dello Statuto del Parco suburbano, perché si legge espressamente che la revoca della sottoscritta quale consigliere del Cda è stata disposta ‘considerato i suoi molteplici impegni che non le hanno consentito di presenziare alle sedute del Consiglio’. Invece l’art. 6 recita che ‘i singoli componenti sono altresì revocati con atto motivato qualora incorrano in una delle cause di ineleggibilità o incompatibilità previste dall’art. 5’. Secondo l’avvocato Crisafulli “il sindaco non avrebbe potuto revocare la sottoscritta quale consigliere del Cda perché la norma non prevede la revoca dei singoli consiglierei per un motivo diverso dell’essere incorsi in una causa di ineleggibilità o incompatibilità. Pertanto la revoca è nulla in quanto illegittima e arbitraria, non essendo contemplata nella norma che la disciplina”.