Nizza, la minoranza perde pezzi: è rottura con Rosita Naclì che lascia il gruppo
di Andrea Rifatto | 04/09/2017 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 04/09/2017 | POLITICA
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I consiglieri Foscolo, Gregorio, Naclì e Vega
Perde pezzi la minoranza consiliare di Nizza di Sicilia. Dopo appena due mesi e mezzo dalle elezioni il consigliere Rosita Naclì ha infatti deciso di lasciare il gruppo “RinnoviAmo Nizza” rimanendo all’interno del Consiglio comunale da indipendente. La decisione, presa già da qualche settimana, è stata ufficializzata nel corso dell’ultima seduta dell’assemblea cittadina dalla stessa Naclì, che si è distaccata dai colleghi Giovanni Vega, Carlo Gregorio e Nella Foscolo. Alla base della scelta la mancata condivisione del metodo di lavoro adottato da “RinnoviAmo Nizza”, di cui è capogruppo Vega, candidato sindaco uscito battuto dalle Amministrative dell’11 giugno. “Ho condiviso i valori fondanti di questo nuovo progetto politico proposto da Giovanni Vega, concorrendo in maniera determinante all’elaborazione del programma basato sulla politica del dialogo, della giustizia sociale, per portare a un cambiamento volto a sfidare la precarietà – spiega Naclì – ma una volta costituito il gruppo di minoranza non mi sono ritrovata nel metodo scelto, perché credo che sia necessario far prevalere il dialogo a personalismi e ambizioni personali. Il consigliere riceve un assegno in bianco, deve essere un collettore tra il tessuto sociale e il Comune: la presenza al Consigli è l’ultima cosa, tutto deve partire dalla popolazione e dalle esigenze dei cittadini. E visto che sono una persona responsabile e mi sono resa conto che sussistevano delle discrasie inconciliabili, ho deciso di lasciare il gruppo per non far venire meno lo scopo principale, ossia innalzare la qualità della vita della collettività, che rischiava di essere trascurato dalle troppe discussioni che sarebbero potute sorgere”. Il consigliere Naclì evidenzia poi come Nizza viva un periodo di transizione politica dopo essere stata amministrata per 40 anni da una sola persona: “Serve del tempo per vedere i primi effetti positivi del nuovo governo cittadino e non ha alcun senso usare la politica del passato per pregiudicare il presente: non mi appartiene e non ci voglio entrare e non mi posso porre come giudice del passato, la mia esperienza amministrativa è iniziata dal 12 giugno e mi occuperò del passato con rigore e senso di responsabilità qualora vi siano argomenti che riguardano anche il presente e il futuro del paese. Non sono un politico di professione, sono un tecnico – prosegue l’ex consigliere di ‘RinnoviAmo Nizza’ –, tengo molto al bene della collettività e per me la politica è mediazione. Non sono ditommasiana o veghiana o brigugliana, con Piero Briguglio mi legano 40 anni di consolidata amicizia e la mia funzione è e rimarrà qella di consigliere di opposizione, ma al sindaco bisogna dare il tempo di assestarsi, senza fare populismi. Se dovessi condividere un provvedimento dell’Amministrazione lo voterei senza problemi, così come sarò durissima quando un atto sia contro legge e arrechi danno alla collettività. In Aula sarò indipendente, non avrò problemi ad appoggiare iniziative della maggioranza e della minoranza”. Prova ne è il fatto che nell’ultima seduta Rosita Naclì ha votato favorevolmente con la maggioranza sulla revoca della delibera sulla gestione in forma associata del depuratore (l’opposizione ha votato contro), mentre ha espresso voto contrario sui rendiconti di gestione 2016 del Comune, della Cittadella della Speranza e del Parco suburbano. Non manca un rimprovero al capogruppo di minoranza Giovanni Vega. “Lo ringrazio per avermi voluto in lista, me lo ha chiesto lui e ho accettato con grande spinta di rinnovamento. Ma quando un componente del gruppo manifesta al capogruppo la volontà di fare un passo indietro, il leader di quel gruppo ha il dovere di attivarsi per cercare di ricompattare, invece Vega è scomparso e non mi ha mai risposto. Evidentemente la mia presenza è stata ritenuta un di più. Nizza in questo momento ha bisogno di unità, dialogo, idee e bisogna dare del tempo all’Amministrazione appena insediatasi: se tra 4-5 mesi non si vedranno effetti positivi, sarò la prima a fare un’opposizione forte”.