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Pagliara. "Acqua non potabile da un anno, il sindaco dia risposte"
08/02/2016 | POLITICA
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“Da quasi un anno l’acqua erogata dalla rete idrica di Pagliara non è potabile e non si hanno notizie se e quando la situazione tornerà alla normalità”. A dirlo sono i consiglieri comunali del gruppo di minoranza, che oggi hanno presentato in municipio un’interrogazione indirizzata al sindaco Domenico Prestipino per avere chiarimenti in merito alla delicata questione. “Con ordinanza sindacale del 17 marzo 2015, in seguito al maltempo – esordiscono Santi Di Bella, Loredana Spadaro, Melina Scarcella e Francesco Laganà – veniva fatto obbligo alla cittadinanza di Pagliara tutta di astenersi dal consumo per uso potabile e domestico dell’acqua proveniente dal civico acquedotto, fino a nuove disposizioni. L’11 ottobre 2015, in seguito alle violenti piogge e venti verificatisi nella tra il 9 e 10 dello stesso mese, è stata dichiarata contingibile ed urgente la fornitura straordinaria di acqua dal pozzo della società privata “Sollevamento Acqua Giarmario”, per il periodo strettamente necessario al fine di garantire l’approvvigionamento idrico alla popolazione ed al contempo evitare inconvenienti di natura igienico-sanitaria. Con deliberazione della Giunta municipale del 10 novembre 2015 – proseguono gli esponenti d’opposizione – veniva fissato il prezzo della fornitura straordinaria di acqua in 1,20 euro per ogni minuto di acqua erogata, mentre il 18 dicembre veniva contemporaneamente impegnata e liquidata alla società la somma complessiva di 9.618,48 euro per la fornitura relativa al periodo 11 ottobre – 30 novembre 2015, dalla quale è facile ipotizzare un costo mensile forfettario per l’Ente di oltre 5.550 euro”. “Ad oggi dunque – sottolineano – risulta che il Comune si stia ancora approvvigionando dal pozzo privato da quasi 4 mesi”. Di Bella, Spadaro, Scarcella e Laganà spiegano poi che lo scorso 1 febbraio si è registrato un ennesimo danneggiamento all’acquedotto comunale, nello specifico quello di Pagliara e che secondo il verbale dell’Area Tecnico-Manutentiva, pubblicato all’albo pretorio online del sito del Comune solo in data 5 febbraio, è stata disposta l’immediata fornitura di acqua tramite un pozzo privato al fine di garantire l’approvvigionamento idrico. “Considerato che nel citato verbale non è indicato il periodo per il quale è ipotizzata tale fornitura straordinaria – evidenziano nell’interrogazione – e ritenuto che anche in questo caso sia equo e corretto stabilire un prezzo per la fornitura straordinaria di acqua da corrispondere al privato cittadino, va evidenziato – aggiungono – come la Legge regionale 19/2015 sulla Disciplina in materia di risorse idriche, che prevede che “in relazione al livello di qualità della risorsa idrica ovvero nei casi in cui la stessa non è utilizzabile per fini alimentari, la tariffa è ridotta in una misura pari al 50 per cento”, norma che risulta al vaglio della Corte costituzionale e che potrebbe divenire legge se ritenuta legittima entrando in vigore a far data dal 21 agosto 2015, potrebbe comportare per i cittadini la possibilità di richiedere all’Ente la riduzione della tariffa in misura del 50%, considerato che, di fatto, nel comune di Pagliara, l’acqua risulta non potabile dal 17 marzo 2015, ma il rischio per l’Ente di incorrere in un grave danno erariale”. Nell’interrogazione al primo cittadino i quattro chiedono “quali siano le misure adottate da questa Amministrazione al fine di risolvere il problema della non potabilità dell’Acqua nel comune di Pagliara; se, dalla data del 17 marzo 2015, sono state effettuate analisi sull’acqua pubblica; se tra le eventuali analisi effettuate dal 17 marzo 2015 alla data odierna i valori siano mai rientrati tra i parametri previsti per dichiararne la potabilità; quali sono i risultati delle eventuali analisi effettuate; quante sono le analisi effettuate dal 17 marzo 2015 alla data odierna; se questa Amministrazione è nelle condizioni di informare la cittadinanza fino a quando sarà utilizzata l’acqua prelevata dal pozzo di un privato cittadino a Pagliara centro e se questa Amministrazione è nelle condizioni di informare la cittadinanza fino a quando sarà utilizzata l’acqua prelevata dal pozzo di una società privata nella frazione di Rocchenere”. Santi Di Bella, Loredana Spadaro, Melina Scarcella e Francesco Laganà sferrano poi un’ulteriore stoccata al sindaco Prestipino, accusato di “occuparsi della difesa a tutti i costi della poltrona di presidente dell'Unione dei Comuni, dove tra l'altro risulta essere ormai scaduto quindi ‘abusivo’ da ottobre 2015, piuttosto che preoccuparsi del paese di Pagliara che (oltre a passargli lo stipendio tutti i mesi) risulta ormai abbandonato a se stesso dove non esistono più servizi degni di questo nome, dove l'acqua non è potabile ormai da un anno, dove non si fa assolutamente niente per i bambini, i giovani e gli anziani. Dove una enormità di soldi dei cittadini vengono però sprecati per consulenze, avvocati e crociere nei mari aperti. dove in compenso le tasse e le imposte con la sua amministrazione sono aumentate di oltre il 320% come se ci fossero a Pagliara servizi simili a quelli di Montecarlo o di un comune virtuoso del Trentino o della Valle d'Aosta”.