Sabato 23 Novembre 2024
L'indipendente Di Blasi: 'Non parteciperò più alle sedute se non vi sarà serenità'


Pagliara, la denuncia di un consigliere: "Intimidito in Aula da un cittadino”

di Andrea Rifatto | 30/11/2017 | POLITICA

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Il consigliere Fiorenzo Di Blasi

Rimane infuocato il clima politico a Pagliara, a quasi sei mesi dalle elezioni amministrative. Nell’ultima seduta del Consiglio comunale si è consumato un forte scontro su una variazione di bilancio con da una parte il sindaco Sebastiano Gugliotta e il presidente Francesco Laganà e dall’altra il capogruppo di minoranza Domenico Prestipino, sindaco fino allo scorso giugno. Scontro che ha portato lo stesso Prestipino e la collega del gruppo Santina Andronaco ad abbandonare l’Aula per protesta. Ma ciò che è balzato all’attenzione è stato un grave episodio verificatosi sul finire della seduta e che ha visto come “vittima” il consigliere indipendente Fiorenzo Di Blasi, che ha lasciato il gruppo di opposizione lo scorso agosto non condividendo l’operato e le scelte del capogruppo Prestipino. “Un simpatizzante dell’attuale maggioranza, non appena la minoranza ha abbandonato l'aula, ne ha approfittato per sedersi accanto a me per insultarmi e denigrarmi con modi minacciosi e intimidatori – racconta Di Blasi, che si è astenuto nella votazione – urlandomi in faccia che non dovevo più andare in Consiglio, dal momento in cui sono distante dalle decisioni di maggioranza e minoranza dopo la decisione di schierarmi indipendente e valutare di volta in volta le proposte nell’interesse della cittadinanza. Tutto ciò, con ancora in corso i lavori d'Aula, ha attirato l’attenzione del presidente del Consiglio, che con battute poco edificanti per il ruolo che ricopre, ha definito ironicamente il signore “consigliere M.”, dicendo “si alzi ed esca dall'aula”. Prontamente, dopo varie sollecitazioni da parte di qualche assessore, anche il vigile urbano preposto alla pubblica sicurezza lo ha preso con forza per allontanarlo. Ripresi i lavori il presidente del Consiglio ha cercato di sdrammatizzare l'accaduto, complimentandosi per la calma e la signorilità dimostrata restando seduto al mio posto, ed estraneo alle provocazioni di quei tanti sostenitori ‘interessati’ al nuovo cambiamento”.

“La mia più grande amarezza è il dover assistere ad un modo di fare politica astiosa e rancorosa in uno dei borghi più belli della riviera jonica, dove sono nato e cresciuto – prosegue Fiorenzo Di Blasi –  e non riesco a rassegnarmi come in un Consiglio comunale formato in gran parte ai giovani più o meno coetanei, tranne qualche caso sporadico, non ci si riesca ad allontanare dalle proprie fila, portatori di odio e rancori personali: sembra di assistere di volta in volta ad una partita di calcio dove la tifoseria incita chi all'interno del campo insulta l'avversario. Speravo di non dover assistere più a queste scene, ho fatto una campagna elettorale, convinto più che mai, nel modo di fare politica senza rancori, senza personalismi, senza interessi, perché fortemente convinto che la politica voglia dire mettersi al servizio degli ultimi, almeno questo credo di averlo avuto in eredità da mio padre. Concludo augurando alla nuova Amministrazione, la quale ritengo capace di un rinnovamento al passo coi tempi, di tenersi lontano e distante da quei tifosi, che puntualmente in ogni Consiglio gli fanno perdere punti importanti per la qualificazione. Fin quando non si crea un clima di serenità all’interno del Consiglio comunale per garantire l’incolumità dei consiglieri di opposizione da parte del pubblico partecipante alle sedute – conclude il consigliere indipendente – non parteciperò più alle sedute del civico consesso”.

Il presidente del Consiglio Francesco Laganà, da noi interpellato, ha giustificato l’accaduto con il fatto che il signore che si è introdotto tra i banchi consiliari fosse convinto che la seduta si fosse conclusa e che gli è stato spiegato subito dopo che invece i lavori erano ancora in corso. Ma rimane il suo mancato tempestivo intervento per allontanarlo dall’Aula, nonostante abbia visto subito che lo stesso si fosse seduto accanto al consigliere Di Blasi, limitandosi ad osservare e chiamandolo poi, non si capisce il motivo, con l’appellativo di “consigliere”, senza richiedere l’intervento della forza pubblica e senza pronunciarsi su un fatto a nostro avviso grave, che ha turbato la serenità del consigliere Di Blasi, rimasto scosso da quanto accaduto tanto che un collega della maggioranza ha cercato di tranquillizzarlo. Senza contare che anche dal pubblico arrivano spesso urla da stadio all’indirizzo del consiglieri, tra l'indifferenza del presidente. Gesti che di certo non regalano uno spettacolo edificante e contribuiscono solo ad allontanare ulteriormente i cittadini dalla politica. 


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