Parte il nuovo Pd messinese. Carbone: “Basta litigi, voglio un partito normale”
di Andrea Rifatto | 10/11/2015 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 10/11/2015 | POLITICA
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Ferdinando Aiello, Nino Bartolotta ed Ernesto Carbone
Parte da Sant’Alessio Siculo il nuovo corso del Partito democratico della provincia di Messina. A segnare l’inizio della rinnovata stagione politica è stato l’incontro dibattito “Il Pd che vorresti”, promosso dal sindaco di Savoca Nino Bartolotta e dal segretario del circolo savocese Sergio Trimarchi nella cittadina del Capo, dove sono giunti il commissario provinciale Pd di Messina, Ernesto Carbone e il suo vice e responsabile organizzativo Ferdinando Aiello. Ai due deputati calabresi è stato infatti affidato l’arduo compito di ricostruire un partito che sia in città che in provincia dimostri di essere capace di riappropriarsi del rapporto con il territorio e con la gente. Nella gremita platea dell’Elihotel, dove a fare gli onori di casa è stato il sindaco di Sant'Alessio Rosanna Fichera, erano presenti parlamentari, sindaci, amministratori locali, segretari dei circoli ed esponenti Dem di tutto il comprensorio da Giardini Naxos a Scaletta Zanclea, ma anche della centri tirrenici. “Vogliamo un Pd che faccia squadra e che affronti i problemi della gente – ha esordito nel suo saluto introduttivo Nino Bartolotta – e non un partito a più voci e con tante correnti, che non pianifica gli appuntamenti elettorali e che appaia come un taxi per chiunque arrivi”. Poi oltre un’ora di interventi per dare modo ai commissari Carbone e Aiello di capire cosa chiede il territorio e quale Pd vorrebbero quanti fanno politica attiva a contatto con iscritti, simpatizzanti e cittadini. Nelle prime file i deputati alla Camera Maria Tindara Gullo, Giovanni Burtone e Tommaso Currò e i parlamentari regionali Filippo Panarello e Giuseppe Laccoto, che hanno portato il loro saluto e sollecitato l’avvio di una fase nuova. “Un partito, quello guidato a livello nazionale dal premier Matteo Renzi, che negli ultimi tre anni a Messina e provincia ha visto il fallimento di una classe dirigente - ha sottolineato l’ex consigliere provinciale Giuseppe Grioli – e che oggi chiede ai commissari di tirare le fila e dare gli strumenti per risollevarlo, riconsegnando al Pd l’onore di avere la responsabilità del territorio”. “Tre anni di lotte interne che non sono servite a nulla, perché la gente chiede risposte e non vuole assistere a litigi inutili” - ha aggiunto Felice Calabrò, candidato sindaco a Messina nel 2013, e soprattutto “bisogna dare risposte ai giovani che sempre più numerosi lasciano la Sicilia in cerca di occupazione e nuove prospettive di vita” ha ricordato Oriana Puglia, componente dell’assemblea regionale del democratici. Carbone ascolta attentamente tutti gli interventi, prende nota e non si lascia sfuggire nulla. Il messaggio lanciato dagli addetti ai lavori, tra ex comunisti, democristiani, popolari e nuove leve del centrosinistra, è chiaro: “Basta correnti, il Partito democratico costruisca un modello di vita, senza che i suoi iscritti si separino in renziani, bersaniani o altre fazioni – ha rimarcato il sindaco di Casalvecchio Siculo, Marco Saetti. Al momento ha una testa leggera senza un corpo”. Rispetto delle regole statutarie, maggiore valorizzazione dei circoli periferici e dei gruppi giovanili, attenzione per i piccoli comuni gli altri temi sollevati durante incontro. “Bisognerebbe molto semplicemente creare un partito, che scelga i dirigenti in base alle capacità e all’attività politica svolta – il pensiero di Mario Bolognari, ex sindaco di Taormina. Facciamo una litigata una volte per tutte e ripartiamo”. In sala anche Giacomo D’Arrigo, direttore generale dell’Agenzia nazionale per i giovani: “Basta polemiche, litigi e cattiverie tra noi”. Ernesto Carbone ha chiuso l’incontro di Sant’Alessio chiarendo subito da dove vuole partire: “Voglio un partito normale, che sia unito, leale e veramente democratico. Una comunità con regole chiare, dove vi sia massima lealtà nelle decisioni e unità nelle scelte. Basta litigi, bisogna confrontarsi sulle idee per superare aree e correnti, è il momento della responsabilità”. La sala applaude, condivide il messaggio lanciato dal deputato-commissario, ex Margherita, che oltre a risollevare le sorti del Pd messinese è stato chiamato ad espletare l’arduo compito anche ad Enna. Carbone proseguirà nelle prossime settimane il suo lavoro da "arbitro" con altri incontri in tutta la provincia, in modo tale da arrivare a creare una nuova struttura organizzativa che possa condurre ai congressi, archiviando la stagione dei "signori delle tessere" che negli anni scorsi ha caratterizzato la vita politica del Pd a Messina e provincia. Si ripartirà innanzitutto dagli amministratori locali per fare squadra, mettendo da parte personalismi e ambizioni, perché un partito senza una base non potrà mai avere un’altezza.
Subito dopo ha preso la parola il vice commissario Ferdinando Aiello. “Questa sera è venuto fuori che a Messina il Pd c’è e siete voi: costruiamo un partito in base alle vostre richieste, per ripristinare il consenso storico attraverso il tessuto dei circoli. Da oggi parte il nuovo Partito democratico della provincia di Messina, che deve essere vicino ai cittadini. La macchina organizzativa avrà adesso il compito di chiarire innanzitutto i rapporti con gli organi provinciali, regionali e nazionali”. Azzerati i circoli, si guarda adesso al tesseramento 2015 e ai nuovi congressi che partiranno ad inizio 2016.