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Pippo Currenti: "La sfiducia era una presa in giro per i siciliani"
di Andrea Rifatto | 30/10/2013 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 30/10/2013 | POLITICA
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L'on. Currenti, eletto nel collegio di Messina
Dopo la sospensione del deputato regionale Pippo Currenti dal gruppo “Lista Musumeci”, a seguito del voto contrario alla mozione di sfiducia al presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, espresso ieri sera in aula, è arrivata la risposta del deputato messinese. “Per mia formazione etica-politica non uso aggettivi denigrativi nei confronti di alcuno e non lo farò neanche in questa occasione” ha risposto Currenti, riferendosi all’on. Nello Musumeci, che aveva dichiarato: “Anche in politica ci sono sbandati e disertori. Dipende da Currenti scegliere con chi stare”. In aula Nello Musumeci aveva dichiarato che la mozione aveva lo scopo di ridare dignità alla politica ed era l'unica speranza per migliaia di siciliani che si sentono mortificati e avviliti: "Il progetto di cambiamento di Crocetta è una predica non una pratica". Il gruppo “Lista Musumeci” (3 presenti in aula, assente il deputato Capogruppo Santi Formica) si era espresso favorevolmente sulla mozione di sficucia al Presidente Rosario Crocetta, con il dissenso, già dichiarato al momento della firma della mozione, del deputato Currenti.
“Questo non vuol dire che accetto gli epiteti e quanto dichiarato dal deputato Musumeci - ha replicato Currenti -, anzi intendo chiarire e ribadire che la mia posizione è stata chiara e coerente sin dall’inizio della “vicenda mozione”. Trovo infatti quanto mai inopportuno e foriero di fraintendimenti, oltre che offensivo – ha affermato Currenti - il solo ritenere di poter comunicare pubblicamente una decisione strategica e politicamente rilevante, quale la presentazione della mozione di sfiducia al Presidente della Regione, da parte di un gruppo parlamentare, senza preliminarmente discuterne con i componenti del gruppo stesso. Missione peraltro molto semplice in un gruppo composto da 4 deputati. A parte l’errore grossolano e formale di cui sopra – continua il deputato - ribadisco che ho sempre sostenuto di non essere d’accordo alla mozione in quanto convinto che prima andasse aperto un dibattito politico che potesse semmai portare alla mozione di sfiducia, e comunque consapevole che un anno è un lasso di tempo troppo breve per sentenziare una condanna in via definitiva. Oltre a ritenere che il momento fosse il meno opportuno, e non per conservare posizioni e poltrone, ma per affrontare con responsabilità e coerenza gli impegni assunti con l’incarico politico che ricopriamo. L’imminenza della fine dell’anno impone rigore ed impegno per affrontare le scadenze, una per tutte il bilancio, e programmare almeno le linee di indirizzo per il 2014. Ritengo altresì – conclude Pippo Currenti - che una mozione della quale ognuno di noi conosceva preliminarmente l’esito e di cui anche i giornali si beffavano, vada interpretata non come uno strumento risolutore ma come una presa in giro al popolo siciliano. A questo non mi sono voluto prestare, convinto che tra i tacchini che non vogliono essere sacrificati anzitempo ci siano, ahimè, anche i colleghi del gruppo Lista Musumeci".