Roccafiorita, Russo corteggia D'Attis: "Torna per un secondo mandato da assessore"
di Filippo Brianni | 04/06/2017 | POLITICA
di Filippo Brianni | 04/06/2017 | POLITICA
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Santino Russo e Mauro D'Attis
“Mauro, torna qui in giunta!”. La risposta deve ancora arrivare, ma la richiesta, via Facebook, è di quelle dal sapore quasi post-romantico, che scioglierebbero il più indurito dei cuori, anche perché proviene proprio da Roccafiorita, il paese che il riferimento floreale ce l’ha nel sangue, oltre che nel nome. Certo, il cuore in questione si trova in Puglia e pochi giorni fa si è liberato dal burrascoso rapporto con il Consiglio comunale di Brindisi, dimettendosi dopo aver firmato la sfiducia al sindaco. Evidentemente però, il primo cittadino Santino Russo non ha problemi di scaramanzia, visto che appena saputo che D’Attis è politicamente… “single” ha iniziato il suo corteggiamento, di cui attende ora l’esito. Lo ha fatto ieri, in un commento alle sue dimissioni pugliesi, con un messaggio dai toni piuttosto espliciti: “Ti andrebbe di fare il secondo tempo come assessore a Roccafiorita?”. E sì, perché un “primo tempo” c’è già stato, lo scorso anno, quando tra l’incredulità generale Russo chiamò D’Attis a fargli l’assessore al Bilancio. Lui, esperto di finanziamenti comunitari, mancato sindaco di Brindisi e componente Anci per il Comitato delle Regioni, disse sì. Poi, una volta rieletto consigliere nella sua Brindisi (dopo la fase di commissariamento), D’Attis lasciò l’incarico assessoriale a Roccafiorita, pur restando esperto a titolo gratuito, occupandosi di alcuni progetti che pare siano ora sul punto di andare in porto. Cosa risponderà D’Attis di fronte alla Rocca…fiorita? Sembra proprio un matrimonio che s’ha da rifare. Anche perché, dietro al romanticismo, come al solito la politica ha le sue ragioni che quasi mai alla ragione sfuggono, pure nei casi in cui appaiono imponderabili. Quando venne chiamato a entrare nella giunta di Roccafiorita (al “primo tempo”, per dirla alla Russo), D’Attis raccontò – e Russo confermò – di un’amicizia tra i due nata su eBay, galeotto un palmare. Ma, oltre al sito di vendite e aste online, tra i due c’è un amico in comune meno tecnologico ma più concreto: Giovanni Ardizzone, presidente dell’Ars, peraltro giunto alle falde del Kalfa proprio giovedì scorso a festeggiare il 70esimo compleanno di Roccafiorita. E si sa che i politici alle cerimonie, soprattutto tra bruschette e vino locale, amano parlare anche d’altro. Non può escludersi, infatti, che sia proprio lui il “sensale” tra Russo e D’Attis. Un rapporto, peraltro, che soddisfa entrambi. D’Attis ha bisogno di tenersi sempre in carica per poter ricoprire i propri ruoli all’interno dell’Anci e la facilità con cui il Consiglio comunale di Brindisi si dissolve lo costringe a guardarsi attorno e tenere ben calde case – anche “casette”, vanno bene – che gli consentano restare amministratore senza troppa soluzione di continuità. A Roccafiorita, la cosa va più che bene, visto che a costo zero (D’Attis ha sempre rinunciato a qualsiasi indennità, sia da assessore che da esperto) Russo può avere in squadra una delle eccellenze italiane nel suo campo, che dà del “tu” a procedure e “stanze” di Roma e Bruxelles. E può farlo nell’ultimo anno di legislatura, quando spera di raccogliere il seminato di questi anni. Che sia di Forza Italia, in una politica ormai “globalizzata”, è una questione superabile. Russo ci tiene a chiudere col botto; D’Attis non vuole rischiare di farlo, il botto, in Anci. Insomma, ci sono tutti i presupposti perché possano rivivere felici e contenti. Ma prima D’Attis dovrà ribadire il “sì”.