Giovedì 02 Maggio 2024
Replica all'Amministrazione e pretesa chiarezza sul contenzioso ancora in atto


Roccalumera, "Atti negati sul debito da 1,3 milioni": minoranza chiede trasparenza su Ato

di Redazione | 26/02/2021 | POLITICA

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Il gruppo di minoranza

Tirata in ballo e invitata ad esprimere un plauso all’attuale gestione politico-amministrativa, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto finanziario, la minoranza di Roccalumera replica alle dichiarazioni dell’avvocato Carmelo Saitta, esperto del sindaco Gaetano Argiroffi, sul contenzioso con l’Ato Me4 e la recente sentenza del Tar di Catania, che si è dichiarato incompatibile su un ricorso del 2012 presentato dall’allora sindaco Gianni Miasi. “L’esperto tenta di far passare come meritoria l’azione gestionale circa la vicenda con l’Ato e quasi gioisce per il fatto che il Tar si sia dichiarato incompetente per difetto di giurisdizione - scrivono i consiglieri Rita Corrini, Tiziana Maggio, Ivan Cremente e Antonino Scarci - con dichiarazioni di natura politica che offuscano il ruolo dell’Amministrazione e prevaricano quello dei consiglieri di maggioranza: un palese atteggiamento di mentore assoluto!”. L’opposizione chiede chiarezza e maggiore trasparenza da parte del Comune: “Piuttosto che un commento su un giudizio del Tar in riferimento a debiti che non sussistono più, ci saremmo aspettati una dichiarazione più concreta e seria sul decreto ingiuntivo del 24 giugno scorso che riguarda crediti per 1 milione 352mila 127 euro, vantati dall’Ato Me4 in parte per il periodo antecedente il 31 dicembre 2012 ed in parte per il periodo dal 2013 al 2018 e per cui sono state emesse e non pagate fatture, regolarmente contabilizzate e risultanti nei bilanci. Se come esperto del sindaco può anche esimersi dal fornire risposte - incalza l’opposizione - come avvocato del Comune (con un incarico da 18mila euro) ha il dovere di fare chiarezza e soprattutto l’obbligo, con l’Ente, di fornire gli atti inerenti le fatture oggetto del contendere”. La minoranza ha chiesto copia degli allegati sia il 4 settembre che il 19 febbraio per avere contezza della situazione debitoria, ma segnala che “non è stato possibile né l’accesso completo agli atti né ottenere le copie per assenza degli allegati, che - per quanto ci è stato riferito – in parte dovrebbero essere in possesso dell’avvocato Saitta”. “L’unica certezza è che il Comune non ha consentito ai consiglieri il controllo sugli atti e questo non è comportamento trasparente ed accettabile da parte dell’Ente e del suo legale-esperto - concludono Corrini, Maggio, Cremente e Scarci - cosa potrebbero evidenziare queste fatture? A quanto ammontano? A quali anni si riferiscono? Pretenderemo di avere contezza dell’intera situazione contabile relativa ai rapporti con l’Ato Me4 e continueremo l’azione di controllo con la responsabilità di sempre e nell’interesse della collettività”.  


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