Sabato 23 Novembre 2024
La minoranza interviene sul decreto ingiuntivo e replica al legale dell'Ente


Roccalumera, contenzioso Comune-Ato: "Debiti anche dal 2013 al 2018, si dica la verità"

di Redazione | 30/08/2020 | POLITICA

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Il gruppo di minoranza di Roccalumera

“Quelle somme arretrate richieste dall'Ato Me4 al Comune di Roccalumera per la gestione rifiuti riguardano anche servizi svolti dal 2013 al 2018 e non solo fino al 31 dicembre 2012”. Lo affermano i consiglieri di minoranza Rita Corrini, Tiziana Maggio, Ivan Cremente e Antonio Scarci in merito al decreto ingiuntivo da 1 milione 352mila 127 euro notificato il 24 giugno e contro il quale l’Amministrazione del sindaco Gaetano Argiroffi ha presentato opposizione, ritenendo si tratti di crediti ante 2013 già pagati, come spiegatoci dall'avv. Carmelo Saitta, legale dell’Ente. “Solo dopo due mesi dalla notifica la Giunta ha autorizzato il sindaco a proporre opposizione ed è stato conferito d’urgenza incarico legale per 18.000 euro all’avv. Saitta, già esperto del sindaco - scrivono i quattro di opposizione - a noi è bastata una lettura del decreto ingiuntivo per comprendere che l’ammontare del debito vantato dall’Ato si riferisce in parte al periodo antecedente il 31 dicembre 2012 ed in parte al periodo dal 2013 sino al 2018 e per cui sono state emesse e non pagate fatture, regolarmente contabilizzate e risultanti nei bilanci di esercizio. Qual la verità su questa ingente somma da 1,3 milioni richiesta dall’Ato al Comune?” si chiedono Corrini, Maggio, Cremente e Scarci. La minoranza punta a leggere gli allegati al decreto ingiuntivo e il resto della documentazione per fare luce su quest’ennesimo contenzioso con l’Ato Me4, “dando la giusta informazione ai cittadini e, soprattutto, evitando che vengano ulteriormente vessati con pagamento di tasse e di parcelle a professionisti - sottolinea il gruppo - che potrebbero essere evitate solo se ci fosse un pò più di buon senso, di dialogo e di collaborazione tra gli Enti”. L’opposizione si pone poi alcuni interrogativi: “Perché sono trascorsi due mesi prima di rendere noto il contenzioso nel totale silenzio di Amministrazione e consiglieri di maggioranza? Il Comune, con le somme della Tari 2013/2018, ha pagato all’Ato le fatture per i servizi resi o ha provveduto solo in parte? Sulle somme oggetto di contenzioso dal 2013 al 2018 ci sono state contestazioni da parte dell’Amministrazione Argiroffi? I cittadini meritano risposte veritiere e supportate dagli atti e non slogan o battute - concludono Corrini, Maggio, Cremente e Scarci - noi faremo la nostra parte e dopo gli opportuni approfondimenti renderemo partecipi i cittadini, che meritano la giusta informazione e non devono essere usati come un bancomat a cui attingere all’occorrenza”.


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