Giovedì 26 Dicembre 2024
La minoranza: "Avevamo ragione, incapacità amministrativa o volontà politica?”


Roccalumera, debiti per lavori urgenti: la Corte dei conti "boccia" l’Amministrazione

di Redazione | 14/09/2019 | POLITICA

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Sindaco, presidente del Consiglio e alcuni assessori

Non era corretta la procedura di riconoscimento dei debiti per lavori di somma urgenza adottata dall’Amministrazione comunale di Roccalumera. A confermarlo è la Corte dei conti-Sezione di controllo per la Regione siciliana, che con la deliberazione 121/2019 del 3 giugno ha risposto alla richiesta inoltrata il 19 aprile dal sindaco Gaetano Argiroffi, che ha chiesto un parere in ordine all’interpretazione dell’art. 191, comma 3, del D. Lgs. n. 267 del 2000 (Testo unico enti locali) a seguito della modifica recata dall’art.1, comma 901, della legge finanziaria 2018 in materia di lavori di somma urgenza. In particolare il primo cittadino chiedeva di precisare se, pur in presenza di regolare copertura finanziaria della spesa, si configuri un debito fuori bilancio, atteso che il Tuel fa riferimento al riconoscimento di detta spesa secondo le modalità previste dall’art. 194 che riguardano i debiti fuori bilancio. La Corte dei conti ha spiegato che la Finanziaria 2018 ha abrogato, all'interno del terzo comma dell'articolo 191 del Tuel, il riferimento all'insufficienza delle risorse finanziarie per giustificare l'avvio delle procedure di riconoscimento dei debiti fuori bilancio derivanti dai lavori pubblici di somma urgenza, causati dal verificarsi di un evento eccezionale o imprevedibile. Pertanto, secondo la nuova versione della norma, è sempre obbligatorio riconoscere come debito fuori bilancio i lavori di somma urgenza, per i quali non risulta possibile rispettare l'iter ordinario del procedimento di spesa e non già solo quando sull’apposito capitolo vi è insufficienza di fondi. Dunque la Giunta è tenuta a sottoporre al Consiglio comunale il provvedimento di riconoscimento della spesa, che deve essere adottato entro 30 giorni e comunque entro il 31 dicembre. Dunque l’Amministrazione di Roccalumera ha dovuto fare dietrofront e portare in Consiglio alcune delibere di pagamenti per lavori di somma urgenza riconoscendoli come debiti fuori bilancio.

La Corte dei Conti boccia l’operato dell’Amministrazione Argiroffi – commentano i consiglieri di minoranza – nel Consiglio del 5 settembre, infatti, si è portato in discussione l’annullamento in autotutela e la contestuale riadozione del riconoscimento di spese per lavori di somma urgenza del 2019, la maggioranza ha dovuto ammettere di aver sbagliato la procedura ed ha annullato in autotutela le deliberazioni consiliari già adottate solo con il riconoscimento della spesa senza trattarle come debito fuori bilancio. Eppure i consiglieri minoranza avevano avanzato già da diversi anni delle precise richieste in merito all’adeguata pubblicità e procedura di regolarizzazione dei verbali di somma urgenza nel rispetto della normativa vigente – scrivono –  l’Amministrazione Argiroffi non ha voluto attenzionare quanto rappresentato ed ha inteso procedere diversamente (sbagliando) fin quando la Corte dei conti non ha dato ragione alle tesi della minoranza. Ci riteniamo soddisfatti perché la nostra azione politica portata avanti in questi anni ha permesso all’Amministrazione – anche se con fatica, con ritardo e, purtroppo, solo in alcuni casi - ad intraprendere la retta via, ma ancora la strada è lunga, in quanto l’iter seguito dagli amministratori per il riconoscimento di debiti fuori bilancio relativi a numerosi verbali di somma urgenza non riesce a rispettare la normativa”

“Incapacità amministrativa o volontà politica?  proseguono gli esponenti di opposizione - ancora, infatti, non si dà adeguata e tempestiva pubblicità anche se i tempi imposti dalla normativa sono molto chiari. La minoranza ha fatto notare che il Comune troppe volte ha fatto ricorso a lavori di somma urgenza e che la norma intende evitare il ricorso a tali procedure, così come ribadito dalla Corte dei Conti. La procedura dei verbali di somma urgenza (così come pure per le ordinanze sindacali) è contemplata solo per alcuni casi e cause e, sicuramente, non per sopperire ad evidenti carenze programmatiche o perché non ci sono sufficienti risorse finanziarie nei relativi capitoli di spesa. Al contrario di altri che, invece di confrontarsi sugli argomenti in Consiglio comunale, comunicano affidandosi a ‘suggeritori’ esterni, sminuendo se stessi e la loro già effimera azione e presenza politica, la minoranza esercita - con responsabilità, costanza e presenza accanto ai cittadini – il proprio ruolo che impone di vigilare sull’operato e sull’azione politica dell’amministrazione e non di certo ad attaccare gratuitamente la controparte politica. Ai consiglieri di minoranza interessano i problemi seri e concreti della nostra comunità – concludono – ed evitano di farsi trascinare in inutili e sterili polemiche fine a se stessi: per noi vengono prima i cittadini”.


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