Roccalumera, debito da 850mila euro con la Regione: la minoranza chiede chiarezza
di Andrea Rifatto | oggi | POLITICA
di Andrea Rifatto | oggi | POLITICA
341 Lettori unici
I consiglieri Bellomo, Maggio, Santisi e Sparacino
Fare chiarezza e mettere un punto fermo e definitivo alla vicenda, facendo sì che i numeri trovino corrispondenza negli atti. È ciò che i consiglieri di minoranza chiedono all’Amministrazione comunale di Roccalumera, in merito alla restituzione dell’anticipazione erogata dalla Regione negli anni scorsi per la gestione rifiuti. Il segretario comunale ha dichiarato che l’importo ancora da restituire alla Regione per l’anticipazione concessa e rimodulata nel 2017 ammonta ad 850mila 791 euro, come richiesto dal Dipartimento regionale Acqua e Rifiuti il 14 marzo scorso e più volte segnalato dall’opposizione, da ultimo il 22 novembre, ma secondo i consiglieri Tiziana Maggio, Francesco Santisi, Massimo Bellomo e Mariarosaria Sparacino la stessa chiarezza non si ritrova nella nota a firma della responsabile dell’Area Economico-Finanziaria. “Dal 2019 al 2022 non sono state coperte in bilancio somme pari a 567mila 194 euro limitatamente alla restituzione dell’anticipazione concessa nel 2013 e rimodulata nel 2017 - contesta la minoranza - e aggiungendo le somme non pagate ad oggi su impegni 2017 e 2018, che ammontano a 283mila 597 euro, arriviamo al totale di 850mila 791euro, come richiesto dalla Regione. In sede di rendiconto 2023 si sono accantonate per passività non coperte solo 129mila 294 euro, come se fosse questo l’importo del debito che non ha trovato copertura nei bilanci, in quanto le restituzioni per 365mila 658 euro come maggiori somme ricevute sono state assommate impropriamente alle rate di rientro del debito”. I consiglieri di opposizione ricordano come “in sede di rendiconto 2023 si sono accantonate per passività non coperte solo 129mila 294 euro come se fosse questo l’importo del debito che non ha trovato copertura nei bilanci, in quanto le restituzioni per 365mila 658 euro come maggiori somme ricevute sono state assommate impropriamente alle rate di rientro del debito. Su quanto asserito negli anni sulle mancate previsioni di bilancio e impegni di tali voci, la tesi dell’Amministrazione del tempo, avallata negli atti di approvazione dei documenti contabili dal responsabile finanziario, è stata che le somme non si dovevano prevedere in bilancio in quanto trattenute direttamente dalla Regione; tesi che non poteva e non può essere condivisa - ribadiscono oggi - in quanto ogni spesa deve essere prevista al lordo della relativa entrata e le trattenute devono essere oggetto di sistemazione contabile”. Maggio, Santisi, Bellomo e Sparacino ribadiscono quindi che le somme dovute alla Regione ammontano ad 850mila 791 euro, di cui 283mila 597 euro coperti da impegni specifici (anni 2017-18) e 567mila 194 euro non coperti da impegni (dal 2019 al 2022).