Roccalumera, Fratelli d'Italia sul dissesto del Comune: "Si faccia di tutto per evitarlo"
di Redazione | 13/03/2024 | POLITICA
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Il coordinatore cittadino Biagio Gatto
“Si provino prima tutte le strade per evitare il dissesto, non facciamo fallire anche la storia del nostro comune”. È l’appello lanciato dal Circolo Fratelli d’Italia di Roccalumera, dopo la decisione dell’Amministrazione comunale di rinunciare al piano di riequilibrio finanziario pluriennale e dichiarare il default dell’ente, alla luce del disavanzo in bilancio cresciuto fino a quasi 7 milioni di euro. Un disavanzo legato, in particolare, ai crediti vantati dal Comune nei confronti dei contribuenti e non ad una particolare situazione debitoria, ossia la causa principale del dissesto degli enti locali. “La dichiarazione del dissesto genererebbe gravi conseguenze alla nostra comunità - scrive in una nota il Circolo guidato da Biagio Gatto - tasse più alte per tutti i cittadini, posti di lavoro di alcuni dipendenti comunali a rischio, vendita di beni appartenenti al Comune e molte altre situazioni spiacevoli per i cittadini: per questo riteniamo tale procedura vada scongiurata con ogni mezzo a disposizione”. “Riteniamo opportuno fare maggiore chiarezza sulla situazione economico-finanziaria dell’Ente ed auspichiamo in tal senso che il sindaco e tutti i consiglieri comunali facciano, per bene, le opportune verifiche preliminari - prosegue Fratelli d’Italia di Roccalumera - valutando se la condizione di squilibrio finanziario è tale da compromettere la possibilità di garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi fondamentali ed indispensabili alla nostra comunità, verificando l’esistenza o meno di crediti certi liquidi ed esigibili, verificando la presenza o meno di sufficienti leve per garantire un'equilibrata gestione economica e finanziaria, se del caso, anche facendo ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale”. Il dissesto finanziario, per il Circolo Fratelli d’Italia di Roccalumera, rappresenta dunque “solo l’extrema ratio cui ricorrere nei casi di conclamata impossibilità di ripristino dell’equilibrio economico-finanziario dell’Ente”.