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Roccalumera. “Il sindaco ha l’ossessione del passato, in aula una relazione occulta”
di Redazione | 03/07/2016 | POLITICA
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Lo scontro in aula tra la minoranza e il sindaco
Continua a far discutere l’ultima seduta del Consiglio comunale di Roccalumera, che aveva tra i punti all’ordine del giorno la relazione del sindaco sull’attività amministrativa svolta dal 12 giugno 2013 al 30 aprile 2016. Sulla questione è intervenuto con una nota il gruppo consiliare di minoranza, che in occasione della riunione del Civico consesso ha abbandonato l’aula dopo che il primo cittadino Gaetano Argiroffi ha iniziato ad illustrare il documento. “Un adempimento previsto dalla legge che impone al sindaco di depositare ogni anno (e non ogni 1.000 giorni) una relazione scritta sull’attuazione del programma elettorale da sottoporre al Consiglio comunale che deve esprimere le relative valutazioni – esordiscono Rita Corrini, Giuseppe Melita, Maria Grazia Saccà, Antonella Totaro e Ada Maccarrone –: il dott. Argiroffi, invece, ha scambiato questo adempimento per un comizio con tanto di trappola, poiché in aula ha letto una relazione di 70 pagine mentre il 24 giugno ha protocollato una relazione diversa di appena 15 pagine che, sebbene indirizzata anche ai consiglieri comunali, è stata consegnata solo il 28 giugno dopo la richiesta inevasa del giorno prima. Come sia stato possibile tutto ciò non è dato sapere: l’unica cosa certa è che il gruppo di minoranza ha avuto in consegna la relazione in ordine alla quale ha fatto le proprie valutazioni, mentre i giornalisti hanno avuto notizia, nella mattinata del 30 giugno, che la relazione sarebbe stata di settanta pagine. A parte l’assoluta mancanza di sensibilità istituzionale, il sindaco ha anche violato la legge che impone a tutto il Consiglio comunale di valutare la sua relazione – evidenzia l’opposizione – e non una versione ridotta dove sono omessi volutamente dei contenuti importanti”. La minoranza roccalumerese spiega poi di aver inizialmente partecipato ai lavori dell’assemblea, evidenziando che il sindaco, non andando a braccio, stava leggendo un documento diverso rispetto a quello che era stato depositato: “Il presidente del Consiglio, questa volta sì, rispettoso delle sue regole (dopo aver consentito, in precedenti Consigli comunali di tutto e di più al consigliere di maggioranza Cosimo Cacciola) ha addirittura minacciato e poi richiesto l’intervento dei vigili urbani per allontanare il consigliere Melita, che si stava limitando ad evidenziare che la relazione era diversa e chiedere lumi al segretario se ciò era possibile. A questo punto abbiamo compreso che non si trattava di una relazione sul lavoro svolto dall’attuale Amministrazione ma di un tentativo maldestro e illegale di parlare della gestione passata, dei debiti e della situazione pregressa – sottolineano Corrini, Melita, Saccà, Totaro e Maccarrone – in quanto erano stati aggiunti argomenti nuovi non depositati e né comunicati nei termini di legge, per cui abbiamo deciso di abbandonare i lavori del Consiglio, non potendo partecipare ad una seduta viziata da illegittimità. Il sindaco, invece di impegnarsi e perdere tempo a esaminare i disservizi degli anni precedenti alla sua Amministrazione approntando una relazione, volutamente nascosta al Consiglio, perché non cerca di risolvere le continue problematiche che attanagliano il paese, ad esempio gli sversamenti fognari nella zona nord? Certo non lo ha potuto fare nel 2015 (nei suoi primi 1000 giorni), è riuscito a farsi sfuggire non un finanziamento con tanto di graduatoria, ma, addirittura, un ordinario prestito con la Cassa Depositi e Prestiti per potenziare l’impianto delle pompe di sollevamento. Perché continua ad essere ossessionato dai debiti pregressi e non parla dei debiti che continua a fare emettendo ordinanze anche in casi in cui non esiste alcuna urgenza, esponendo il comune nel 2014 e nel 2015 per oltre 185mila ancora non pagati?” – chiedono gli esponenti di minoranza. “Sindaco lei parla di trasparenza ma detesta il confronto e le regole – proseguono rivolgendosi al primo cittadino Gaetano Argiroffi –: noi abbiamo abbandonato i lavori del Consiglio perché lei è stato scorretto (non sappiamo consigliato da chi) e da ora in avanti non tollereremo più mancanze da parte sua e della sua Amministrazione. Noi non ci siamo mai sottratti al confronto democratico né in Consiglio comunale né sui mezzi di informazione e anzi la sollecitiamo da ora in avanti a dibattere dei problemi attuali della nostra comunità. La campagna elettorale è finita da un pezzo e lei non si può nascondere dietro a slogan o frasi fatte. Chi fa parte della nostra compagine e ha ricoperto cariche pubbliche in passato non si è sottratto al giudizio degli elettori ma lo ha affrontato aprendo le porte del Comune e fornendo alle tre compagini politiche partecipanti alla scorsa tornata elettorale tutti i documenti (debiti compresi). L’attuale Amministrazione, invece - concludono Rita Corrini, Giuseppe Melita, Maria Grazia Saccà, Antonella Totaro e Ada Maccarrone – pervasa da una voglia di rivalsa, si nasconde e nasconde i documenti che invece dovrebbe rendere pubblici e non consente un vero e democratico confronto”.
Precisazione
In merito a quanto dichiarato dal gruppo di minoranza sul fatto che i giornalisti abbiano avuto notizia, nella mattinata del 30 giugno, che la relazione del sindaco sarebbe stata di settanta pagine, precisiamo che il nostro giornale ha ricevuto copia della relazione al termine della seduta del Consiglio comunale e in precedenza non ne aveva preso visione nè tantomeno era stato informato sul numero delle pagine.