Roccalumera, l'opposizione va in bambola e la maggioranza si salva sulla "mini-sanatoria"
di Andrea Rifatto | 03/02/2023 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 03/02/2023 | POLITICA
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In aula erano presenti otto consiglieri su dodici
La minoranza non affonda il colpo e la maggioranza… ringrazia. Anche a Roccalumera è arrivato il via libera al diniego allo stralcio parziale dei debiti per tributi comunali fino a 1.000 euro per cartelle dal 2000 al 2015, misura che prevede l’annullamento automatico di interessi e sanzioni con l’obbligo di versare solo la quota capitale. Il “no” alla mini-sanatoria per i tributi locali prevista dalla legge di bilancio statale 2023, che ha lasciato alle amministrazioni locali la facoltà di non aderire, è stato deciso martedì sera dal Consiglio comunale con cinque voti favorevoli della maggioranza (assenti Ettore Fleres, Carmelo Stracuzzi e Sebastiano Foscolo) e tre contrari dell’opposizione (assente Antonio Scarci). Ma a consentire al gruppo fedele all’Amministrazione del sindaco Gaetano Argiroffi di portare a casa il risultato è stato l’atteggiamento anomalo della minoranza, che nonostante avesse la possibilità di far cadere la maggioranza sull’argomento, è risultata decisiva per consentire lo svolgimento della seduta. In apertura dei lavori la consigliera Tiziana Maggio ha fatto notare come la maggioranza non riuscisse da solo a garantire il numero legale e subito dopo il capogruppo Rita Corrini ha abbandonato l’aula: i due colleghi dell’opposizione, la stessa Maggio e Ivan Cremente, non l’hanno però seguita e il Consiglio è andato avanti, fin quando al momento di discutere la delibera sul diniego Corrini è rientrata nei banchi, provando probabilmente a convincere il resto dell’opposizione a seguirla per far cadere il numero. Invece tutti sono rimasti al loro posto e così la maggioranza ha raggiunto l’obiettivo. Se l’assemblea fosse saltata sia in prima che in seconda convocazione, l’eventuale seduta del giorno dopo si sarebbe tenuta dopo la scadenza limite del 31 gennaio. Su un totale di 428mila 526 euro per cartelle 2000-2015, interessi e sanzioni ammontano a 125mila euro: per l’Amministrazione comunale, come spiegato dalla responsabile del’Area Economico-Finanziaria Rossella Rigano, una somma irrisoria che rapportata al bilancio e al disavanzo sarebbe del tutto ininfluente per l’abbattimento dei residui attivi. “La norma statale - è stato specificato - è a tutela dei Comuni per far ripianare eventuali disavanzi nei bilanci comunali, mentre al cittadino non viene precluso nulla in quanto che può accedere alla Rottamazione quater”. Per la minoranza, invece, il diniego allo stralcio parziale è una misura iniqua e si sarebbe potuta dare ai contribuenti la possibilità di usufruire dell’annullamento automatico di interessi e sanzioni: “Una scelta che non capiamo - ha sottolineato in aula il capogruppo Rita Corrini - si potevano evitare problemi ai cittadini che sono in difficoltà e avremmo potuto anche recuperare delle somme. Così non si recupera nulla, anzi le cartelle potrebbero andare in prescrizione”.