Roccalumera, l'ultimatum del presidente: "Basta litigare in Consiglio o andrò via"
di Andrea Rifatto | 13/04/2019 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 13/04/2019 | POLITICA
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Antonio Garufi, presidente del Consiglio dal 2003
“Dobbiamo abbassare i toni, sia maggioranza che minoranza, non possiamo continuare a dare una dimostrazione negativa del Consiglio comunale. In caso contrario dalla prossima seduta mi alzo e me ne vado”. Forte presa di posizione nell’ultima riunione dell’assemblea cittadina da parte del presidente Antonio Garufi, che ha invitato i consiglieri a cambiare atteggiamento. “Tantissimi concittadini mi hanno fermato e sottolineato con rammarico il carattere litigioso che sta contraddistinguendo questo inizio di legislatura e ciò inizia a dare un po’ di fastidio nell’opinione pubblica – ha esordito – il primo a dare dimostrazione di cambiamento e correttezza sono io, come ho fatto in questi primi mesi di legislatura, dove a differenza degli altri anni, dove anche io ho sbagliato, ho deciso di portare subito all’ordine del giorno interrogazioni e mozioni della minoranza. Penso che questo sia già un chiaro segno di cambiamento, perché la volontà mia e dell’Amministrazione e penso di tutti è quella di essere collaboranti e confrontarci in maniera democratica. Non possiamo dimostrare all’esterno di essere un Consiglio che sta qui solo per litigare, per senso di appartenenza a questo o quel gruppo. Usciamo da una competizione elettorale difficile, il paese si è spaccato a metà, non ci sono stati né vinti né vincitori. Oggi dobbiamo dimostrare, nella piena collaborazione tra maggioranza e minoranza, di portare avanti obiettivi comuni, nell’interesse di tutti, nessuno escluso: se riusciamo a farlo la prossima volta, di fronte all’opinione pubblica, avrete la possibilità di ricandidarvi, io penso che con questa legislatura completerò. In caso contrario inutile che ci sottoponiamo all’attenzione della gente per continuare a fare gli amministratrici, perché siamo soltanto amministratori di becere forme di contrapposizione che non ci servono”. Garufi ha quindi invitato i consiglieri a non apostrofarsi più anche sul piano personale, impostando il dibattito sempre nei limiti del tollerabile: “Chi vuole intendere il mio messaggio lo intenda – ha concluso – da parte mia non c’è più la volontà di presiedere un’assemblea che non fa gli interessi della comunità che rappresentiamo e da questo momento in poi se continueranno certi comportamenti andrò via e farete quello che volete”.