Roccalumera, "Non dobbiamo nulla all'Ato, minoranza ossessionata da errori inesistenti"
di Redazione | 01/09/2020 | POLITICA
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L'avv. Carmelo Saitta
“Non dobbiamo alcuna somma all’Ato Me4, neanche per debiti degli anni successivi al 2012, e la società in liquidazione non può pretendere nulla”. A ribadirlo è l’avv. Carmelo Saitta, legale nominato dal Comune di Roccalumera per proporre opposizione al decreto ingiuntivo da 1 milione 352mila 127 euro emesso il 23 giugno dal Tribunale di Messina, in risposta alla richiesta di chiarimenti avanzata dal gruppo di minoranza consiliare, che ha evidenziato come leggendo gli atti emerge che una parte del presunto debito (ossia una quota di 771mila 204 euro, ndc) sia riferita a fatture emesse tra il 2013 e il 2018. “L’Ato, a fronte del piano di rientro da 1,5 milioni di euro euro approvato dal Consiglio comunale a rettifica del precedente per saldare la pregressa sofferenza debitoria - spiega Saitta - sostiene che l’Ente avrebbe evaso il pagamento di 1 milione di euro e mancherebbe il saldo di 580mila 923 euro e che vi sarebbe da pagare la somma di 771mila 204 euro per fatture risalenti al 2011, 2012 e anni successivi (fino al 2018, ndc): quanto al saldo di 580mila 923 euro, il Comune di Roccalumera non è inadempiente in quanto per il pagamento di tale importo, a seguito del piano di rientro decennale, è ancora in termini per saldare il dovuto; quanto alla somma di 771mila 204 che l’Ato Me4 pretende - prosegue il legale - essa si riferisce ad una pretesa creditoria per la quale già vi è stato un ampio contenzioso sia innanzi al Tribunale civile di Messina che in sede di arbitrato, in cui l’Ato è risultato soccombente, per difetti procedurali, legati all’azione giudiziaria intrapresa. E su tale somma la stessa Ato non può pretendere alcunché, trattandosi ormai di importi prescritti”. Secondo Carmelo Saitta la minoranza, “anziché censurare l’operato dell’Amministrazione, avrebbe dovuto censurare l’azione dell’Ato Me4, destituita di ogni valido fondamento, ma Corrini e compagni sono mossi da altri intenti - conclude - cioè segnalare inadempienze inesistenti in capo all’operato del sindaco Gaetano Argiroffi e dei suoi collaboratori e soprattutto svilire la figura del suo esperto (lo stesso Saitta, ndc), vera ossessione dei consiglieri di opposizione”.