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Roccalumera, "Scala è responsabile del disastro finanziario, Argiroffi doveva cacciarlo"
di Andrea Rifatto | 09/10/2019 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 09/10/2019 | POLITICA
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Carmelo Saitta, esperto del sindaco Gaetano Argiroffi
È ormai scontro aperto tra l’Amministrazione comunale di Roccalumera e l’ex dirigente dell’Area Finanziaria Luciano Scala. Dopo le dichiarazioni di quest’ultimo inviate stamani al nostro giornale (LEGGI QUI), è arrivata la replica dell’avvocato Carmelo Saitta, esperto del sindaco Gaetano Argiroffi, che parla di “pressioni inesistenti, mentre la verità è che non ha ottemperato ai compiti di istituto”, accusando il funzionario comunale di essere responsabile del disastro finanziario del Comune. “Il dott. Scala mi tira in ballo in merito alle ragioni che lo avrebbero indotto alle dimissioni di capo Area Finanziario del Comune di Roccalumera – esordisce Saitta – replico perché i toni usati dallo Scala sono forti e quello che dice non è assolutamente vero. O meglio su una cosa ha ragione, il dott. Argiroffi avrebbe dovuto cacciarlo, quando all’insediamento nel lontano 2013 ebbe a trovare 6 milioni di euro di debiti e l’unico responsabile di tanto disastro finanziario non poteva essere che il capo area titolare, cioè il dott. Scala. E che la situazione debitoria sia stata seria lo dimostra il fatto che ad appena un mese dall’insediamento nel luglio del 2013 il Consiglio comunale adottò la delibera del piano di rientro del debito di 2 milioni e 500 mila euro con l’Ato, maturato al 31 dicembre 2012. In quella circostanza il sindaco anziché produrre atti e pressioni per indurlo a lasciare, si assunse la responsabilità, unitamente a tutti i collaboratori consiglieri e assessori, di adottare le misure necessarie per eliminare il fardello debitorio ereditato. Lo stesso avvenne nel dicembre 2014 quando in una sola nottata vennero adottate 80 delibere per sanare il debito di 1 milione e 200 mila euro per forniture e servizi. Sicché, il dott. Argiroffi è sempre stato collaborativo con lo Scala”. “Oggi lo stesso vuole raccontare un’altra storia – prosegue l’esperto del sindaco – millantando pressioni inesistenti che lo avrebbero spinto ad agire fuori dal perimetro legale. Il che non è. La verità è che il dott. Scala ha prodotto i documenti contabili in maniera fredda e scientifica, solo per far quadrare i conti, non curandosi delle necessità della collettività. E mi spiego. Egli a fronte del debito di 6 milioni di euro ha notificato ai morosi Imu, Tari ed Acqua avvisi di pagamento per lo stesso importo. Questa operazione gli è stata utile, perché l’avviso di pagamento rappresenta l’accertamento della sussistenza del credito, da utilizzare in sede di redazione di bilancio a copertura delle sofferenze debitorie esistenti. Dopodichè egli non avendo avuto alcuna riscossione di pagamento, in quanto ha raccolto solo il 6% di detto credito, ha creato il fondo crediti di dubbia esigibilità pari all’80% della posta creditoria rappresentata dai predetti avvisi di pagamento. Ciò al dott. Scala è riuscito, perchè lo stesso ha utilizzato le economie provenienti dal pensionamento di ben 20 dipendenti, ma non ha avviato alcuna opera incisiva di recupero del credito, essendosi fermato solo alla spedizione degli avvisi di pagamento, senza notificare alcuna ingiunzione di pagamento. La contesa è vertita su questo. Cioè sul valutare la medesima posta creditoria valida per la copertura del debito e di dubbia riscossione allorchè è stata inserita nel fondo crediti. A parte questo, adesso sono state confezionate ben 1.500 ingiunzioni di pagamento firmate dal nuovo Capo Area e sono in mano agli operatori della notifica. Ed una cosa è certa – conclude Carmelo Saitta – il dott. Scala non ha mai firmato un’ingiunzione di pagamento e con il suo operato l’evasione si è incancrenita a discapito dei contribuenti modello, sicchè la sua condotta è stata elusiva dell’interesse pubblico e contraria ai compiti di istituto”.