Roccalumera. "Solo propaganda, giusto il Piano di rientro Ato"
17/01/2016 | POLITICA
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Carmelo Saitta, esperto del sindaco di Roccalumera
Non si è fatta attendere la risposta da parte dell’Amministrazione comunale di Roccalumera in merito alla questione sollevata dal gruppo di minoranza sull’annullamento da parte del Tribunale di Messina di due ingiunzioni di pagamento avanzate dall’Ato Me4 nei confronti del Comune. A replicare è stato Carmelo Saitta, esperto del sindaco Gaetano Argiroffi. “Vista la bulimia mediatica di cui è preda la minoranza – esordisce Saitta – mi trovo costretto a fare delle precisazioni, prettamente tecniche, in merito all’ultimo comunicato dei consiglieri di opposizione, attinente alla pronuncia giudiziale di revoca dei decreti ingiuntivi a carico dell’Ato per circa 800 mila euro. Corrini e compagni sostengono che l’Amministrazione ha sbagliato a deliberare il piano di rientro del debito nei confronti dell’Ato per 2 milioni e 800 mila euro, occorso nel luglio del 2013, in quanto, a loro dire, la pronuncia giudiziale in questione attesterebbe che nessuna sofferenza debitoria sarebbe sussistita nei confronti di detto Ente. Così come non sarebbero dovuti allo stesso Ato 1 milione e 300 mila euro, giusto il giudizio avviato innanzi al Tar Catania dalla passata Amministrazione. Innanzitutto voglio precisare che il piano di rientro del debito dell’Ato è stato uno dei primi atti adottati dall’Amministrazione Argiroffi non appena si è insediata – spiega l’esperto del sindaco – ed esso è stato un provvedimento lungimirante, perché è servito a far emergere una sofferenza finanziaria sino allora sottaciuta, e contratta dalla passata gestione politico-amministrativa. Non solo ma lo stesso è servito nel corso dell’anno appena concluso per accertare i residui attivi e passivi da inserire in bilancio con i nuovi criteri contabili, senza il quale non sarebbe stato possibile confezionare alcun documento finanziario. A parte questo, va detto che la pronuncia giudiziale sulla revoca dei decreti ingiuntivi non ha statuito che il Comune non deve i soldi all’Ato, ma che quest’ultimo ha sbagliato giudice a cui rivolgersi, perché avrebbe dovuto avviare la procedura di ingiunzione innanzi ad un Organismo arbitrale. Quanto al giudizio al Tar, dico che esso è sganciato da valenze giuridiche fondate ed è destinato alla sconfitta. Per cui l’Amministrazione attiva bene ha fatto a produrre il Piano di rientro, dovendosi cautelare da una sofferenza debitoria che senza copertura avrebbe travolto finanziariamente l’Ente. Ancora una volta la minoranza produce, quindi, notizie infondate e fuorvianti. I consiglieri di opposizione hanno diritto di informare, ma se il contenuto dell’informazione è fallace – conclude Carmelo Saitta – essi non onorano la funzione pubblica ricoperta, rivelando intenti di propaganda politica strumentali, di nessun utilità per la collettività. A meno che la condotta della minoranza serva a Melita e compagni per esistere nel panorama politico di Roccalumera, nel timore di essere dimenticati dagli elettori e di divenire irrilevanti”.