Roccalumera, torrente San Nicola: "Lavori finanziati e mai eseguiti, cittadini a rischio"
22/04/2017 | POLITICA
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Il torrente San Nicola
“L’incolumità dei cittadini di Roccalumera è a rischio per l’incapacità dell’Amministrazione Argiroffi di ricostruire un tratto di muri d’argine del torrente San Nicola in corrispondenza dell’ex mercato comunale”. È quanto affermano in una nota i consiglieri comunali di minoranza Rita Corrini, Giuseppe Melita, Maria Grazia Saccà, Antonella Totaro e Ada Maccarrone, che evidenziano come la preoccupazione sia tanta e facilmente comprensibile in quanto – soprattutto in quel tratto del torrente San Nicola – è alto il rischio di esondazione che, se malauguratamente si verificasse, potrebbe danneggiare l’ex mercato comunale ed i terreni vicini con possibilità di invadere la via Collegio fino a raggiungere la Ss 114. “Tutto ciò appare ancora più inspiegabile in quanto, a seguito di un evento alluvionale dell’1 marzo 2011, il comune di Roccalumera è stato inserito in un programma di interventi da parte della Protezione civile regionale per un importo di 150mila euro per il ‘Ripristino muri d’argine e risagomatura alveo’ dei torrenti Allume – Sciglio – San Nicola – evidenzia il gruppo d’opposizione – che prevedeva sia la rimozione dei detriti dall’alveo dei torrenti sia la ricostruzione dei muri d’argine sul torrente San Nicola”. Il 22 giugno scorso la minoranza roccalumerese ha presentato un’interrogazione al sindaco per sapere quali adempimenti avesse disposto in qualità di responsabile dell’attuazione dell’intervento finanziato e quali impedimenti non abbiano consentito né l’esecuzione dei lavori né la relativa progettazione esecutiva. “L’argomento, a tutt’oggi, non è stato trattato in Consiglio nonostante siano trascorsi 10 mesi” – rimarcano Corrini, Melita, Saccà, Totaro e Maccarrone, che dopo aver assunto presso gli Uffici le informazioni in merito all’intervento, ricostruiscono la cronistoria di una corrispondenza che “inchioda inesorabilmente l’Amministrazione Argiroffi alle proprie responsabilità”. “Il 16 settembre 2015 il Dipartimento regionale Protezione civile autorizzava il Comune ad affidare l’incarico a professionisti esterni – scrivono – e il 30 marzo 2016 il Dipartimento Protezione civile di Messina rappresentava l’esigenza di acquisire copia del progetto ai fini del perfezionamento dell’iter del finanziamento; solo il 14 novembre 2016 il Comune inviava uno schema di determina per l’affidamento dell’incarico esterno di progettazione e il 25 novembre la Protezione civile rispondeva che, trascorso il 10 luglio 2016 (data già segnalata al sindaco con nota del lontano 16 settembre 2015), non poteva autorizzare l’affidamento richiesto fino a quando non sarebbe stata avviata dal Dipartimento nazionale della Protezione civile la gestione ordinaria dell’intervento". "A questo punto nascono spontanee alcune domande all’Amministrazione Argiroffi – prosegue il gruppo di minoranza –: perché non è stato redatto il progetto per tempo? Perché non è stata nemmeno avviata la procedura per l’incarico esterno, per di più espressamente autorizzata? Perché non si è ancora discussa l’interrogazione e non si riscontrano le richieste rappresentate dalla minoranza? A questo punto appare chiara l’inefficienza dell’Amministrazione Argiroffi: si parla tanto, infatti, di prevenzione e di mancanza di finanziamenti per il dissesto del territorio ma, una volta tanto che ci sono le risorse finanziarie, non si riesce a utilizzarle per incapacità gestionale. Confidiamo che presto la situazione si sblocchi e si proceda celermente – concludono i consiglieri – in quanto non possono essere sempre i cittadini a pagare l’inerzia di un’Amministrazione, specie se di mezzo c’è la pubblica incolumità".