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S. Teresa, accordo tra Comune e ditta sui parcheggi: la minoranza interroga
di Andrea Rifatto | 30/06/2018 | POLITICA
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Come si è conclusa la vicenda tra il Comune di S. Teresa e il vecchio concessionario della sosta a pagamento, la ditta Duro Salvatore, dopo l’avvio della procedura di negoziazione assistita a seguito della richiesta di pagamento di 37mila euro inoltrata dal Comune per la gestione delle strisce blu tra luglio 2012 e giugno 2013? Se lo chiede il gruppo consiliare di minoranza “Insieme per cambiare”, che ieri ha presentato un’interrogazione a risposta scritta al sindaco Danilo Lo Giudice per avere chiarimenti sulla vicenda. L’importo era stato chiesto il 27 ottobre dal comandante della Polizia municipale, Diego Mangiò, che dopo aver avviato la procedura di compensazione del debito poi revocata in autotutela, ha specificato in una nota che ai fini del risarcimento, dopo la risoluzione del contratto avvenuta a giugno 2013 per inadempienze, la penale ammonta a 22mila 600 euro e che la ditta è debitrice verso il Comune di altri 14mila 921 euro relativi all’aggio percentuale del periodo gennaio-giugno 2013, per un totale di 37mila 521 euro da versare entro e non oltre 30 giorni. Il titolare dell’impresa ha contestato però i calcoli del Comune e ha dato mandato a un legale di avviare la negoziazione assistita con l’Ente per provare a risolvere la controversia. Richiesta accettata dall’Amministrazione. Nel corso di un incontro svoltosi in municipio il 16 febbraio tra la parti, è emersa la volontà e la disponibilità di arrivare a una soluzione bonaria della questione e dunque il Comune e la ditta Duro potrebbero presto accordarsi. Adesso i consiglieri Antonio Scarcella, Carmelo Casablanca, Giuseppe Migliastro e Lucia Sansone chiedono se la negoziazione assistita si è conclusa e quali sono le risultanze e in caso negativo, le motivazioni per cui ancora non si è conclusa la negoziazione. L’opposizione evidenzia in particolare come “nonostante la risoluzione del contratto di appalto, non si è provveduto ad incamerare da parte del Comune la cauzione definitiva prestata a garanzia delle somme dovute e dell’adempimento di tutte le obbligazioni del contratto, nonché del risarcimento dei danni derivanti dall’inadempimento delle obbligazioni stesse, circostanza questa a dir poco anomala e dannosa per gli interessi dell’Ente” e chiede da tempo risposte, come già fatto con un’interrogazione del 5 febbraio, in particolare sul criterio utilizzato da Mangiò per quantificare le somme vantate dal comune: “Quesito – evidenziano – che non ha mai ottenuto una risposta esaustiva”. Il gruppo, in attesa di risposte all’interrogazione presentata ieri, “auspica che l’ente abbia chiesto, oltre alle somme indicate dal dirigente dell’area Polizia Municipale quali penali, anche le somme indicate dal bando a titolo di risarcimento del danno per inadempienza contrattuale, quantificate dal bando stesso in una somma pari al 10% del valore dell’appalto, e precisamente in 43mila 200 euro”.