Giovedì 21 Novembre 2024
Mozione della consigliera Lucia Sansone per sostituire gli esemplari di mirto crespo


S. Teresa, alberi appassiti e lungomare spoglio: "Scelta errata, si trovi un'altra specie"

di Andrea Rifatto | 13/02/2020 | POLITICA

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Gli alberi tagliati e la consigliera Sansone

Piantare sul lungomare di S. Teresa di Riva gli alberi di Lagerstroemia indica (mirto crespo) si è rivelata una scelta sbagliata e la striscia lato mare è oggi quasi interamente spoglia, con un pessimo impatto estetico tra tronchi mozzati a metà o senza chioma, se si esclude un breve periodo in estate in cui fioriscono gli alberi “superstiti”. Dunque l’Amministrazione si attivi per individuare un’altra specie, valutando se far redigere uno studio ad un tecnico interno al Comune o esterno. É quanto scrive la consigliera di minoranza Lucia Sansone in una mozione indirizzata alla presidente del Consiglio comunale Domenica Sturiale con la sua proposta per abbellire la via marina, sostituendo le piante esistenti nelle aiuole lato mare. “A luglio 2016 sono stati piantumati 155 esemplari di mirto crespo dopo la rimozione delle tamerici – ricorda Sansone – con un intervento costato circa 100mila euro, tra l’espianto delle tamerici (13mila 400 euro), la piantumazione nuovi alberi (82mila euro circa) e altri costi correlati, tra cui quelli per la realizzazione di un impianto di irrigazione sottotraccia per le nuove piante su tutta la via lungomare. Ad agosto 2018 il Comune ha ha deciso di rimuovere cinque esemplari di Lagerstroemia tra via Del Gambero e il parco Unità d’Italia di Villa Crisafulli-Ragno, da circa un anno ormai appassiti, motivando tale scelta con il fatto che quel tratto di lungomare è particolarmente esposto alle mareggiate che avrebbero quindi danneggiato irrimediabilmente le piante (nonostante nel 2016 fosse stata garantita la loro resistenza alla salsedine), eliminando anche le aiuole e lasciando di fatto un tratto di circa 120 metri totalmente spoglio, con l’interruzione di quell’uniformità, anche estetica, creata due anni prima su tutto il lungomare. Ad agosto 2019 – prosegue la consigliera – il Comune ha attuato una potatura cosiddetto “di rimonda”, tagliando circa 50 alberi non germogliati a metà del tronco o poco sotto la chioma visto che non apparivano in buono stato di salute ma erano rimasti spogli se non appassiti, senza essere stati interessati dalla fioritura”.

“Da allora questi tronchi sono rimasti nelle stesse condizioni – viene evidenziato nella mozione – senza mostrare segni di germogliatura o comunque di vitalità che possano far presumere una loro ricrescita in grado di farli giungere nuovamente ad avere una chioma in grado di fiorire.”. Da qui la richiesta di individuare una nuova specie arborea “in grado di resistere agli agenti atmosferici e alla salsedine, valutando se dare mandato di effettuare un apposito studio per la scelta della specie ad un tecnico/professionista specializzato da individuare tra le figure presenti all’interno della macchina amministrativa o all’esterno”. Per la consigliere Sansone sarebbe la “soluzione migliore per abbellire in tempi celeri la zona lato mare del lungomare di Santa Teresa, che dal 2017 al 2019 è stato insignito della Bandiera blu e considerato che anche la cura del verde pubblico e l’impatto estetico offerto è importante per accogliere al meglio chi sceglie la nostra cittadina”. Alla presidente del Consiglio è stato quindi chiesto di inserire la mozione all'ordine del giorno della prossima seduta.


COMMENTI

Strisciablu | il 13/02/2020 alle 19:53:35

Quando il supremo si spreme in un idea la porta fino in fondo, senza ascoltare nessuno....guai ad opporsi salvo, scoprire che le tamerici piante spontanee del nostro territorio sono state espiantate per altre che sono morte ....se guardate gli altri paesi le tamerici hanno attecchito e crescono rigogliose, c'è da dire che quando è arrivato LUI, il lungomare era abbandonato a se stesso niente irrigazione quindi alcune tamerici erano appassite da quì la costosa idea di trovare altro tipo di piante e adesso ripartiamo alla ricerca di un' altra soluzione, quando bastava sostituire le tamerici mancanti.

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