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S. Teresa, aree verdi occupate: "Sono date in gestione". Ma non tutti rispettano le regole
di Andrea Rifatto | 31/08/2020 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 31/08/2020 | POLITICA
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Una delle aree trasformata in orto
Non è andata già al sindaco di Santa Teresa, Danilo Lo Giudice, la diffida inviata al prefetto e all’Assessorato regionale Autonomie locali e Funzione pubblica da due consiglieri di minoranza, Antonio Scarcella e Giuseppe Migliastro, sulla mancata risposta entro 30 giorni all’interrogazione su alcune aree comunali destinate a verde pubblico, nelle cooperativa “Massarenti” a Ligoria e “Glauco” a Casalotto, attualmente detenute da privati. Il primo cittadino ha affidato alla sua pagina social la replica alle richieste della minoranza, presentate in municipio il 27 luglio. “Ogni mattina un sindaco si alza e sa che dovrà correre per risolvere i tanti problemi di una comunità - ha esordito - allo stesso tempo sa anche che dovrà combattere con chi a tutti i costi, pur non trovando argomenti validi, cerca di gettare farina in aria. L’interrogazione è stata presentata il 27 luglio, io l’ho ricevuta il 28 luglio e come sempre gli Uffici oggi risponderanno - ha detto venerdì - sono stato diffidato per un giorno di ritardo? Tralasciando che nonostante la miriade di diffide fatte a tutti gli enti (Prefettura, Assessorato, Ministero), sbandierando non so quali illegittimità, ad oggi non hanno mai rilevato nulla archiviando sempre questi tentativi di guadagnare un’ora di visibilità”. Fino a ieri, però, dal municipio non era giunta ai due consiglieri di opposizione alcuna risposta all’interrogazione. Secondo il sindaco di Santa Teresa, inoltre, “le aree non sono occupate da privati per virtù divina ma secondo quando previsto dal regolamento adotta un’aiuola approvato dal Consiglio comunale, che offre ai concittadini questa possibilità. Tutto il resto è poesia”. Il regolamento a cui fa riferimento Lo Giudice è quello emanato dal Consiglio il 27 giugno 2016 riguardante “l’assegnazione della gestione di interventi a tutela dell’ambiente urbano a soggetti privati e sponsor”, seguito dalla delibera di Giunta del 22 agosto dello stesso anno che ha individuato complessivamente in paese 10 aree verdi “adottabili”, tutte ricadenti nelle località Ligoria e Casalotto. E si tratta proprio delle stesse 10 particelle di terreno che il Comune voleva vendere ai privati con l’operazione saltata in Consiglio lo scorso 29 giugno, dopo le perplessità espresse dai consiglieri di minoranza Scarcella e Migliastro e dalla collega di maggioranza Anna Dominici, e che tra il 2016 e il 2017 sono state adottate per cinque anni da alcuni residenti delle cooperative “Massarenti” e “Glauco”. In base agli atti amministrativi, infatti, attualmente a Santa Teresa non sarebbe possibile dare in gestione ai cittadini altri spazi o aiuole se non quelli individuati quattro anni fa dalla Giunta. Aree che comunque, pur se adottate con regolare accordo con il Comune, da regolamento devono rimanere permanentemente destinate ad uso pubblico ed essere tenute pulite o curate con prato, fiori, cespugli: attualmente, invece, alcune sono occupate con orti, recintate con rete o cancelli e dunque inaccessibili alla collettività: circostanza, quest’ultima, che prevede la risoluzione immediata dell’accordo e la decadenza della concessione.