S. Teresa, "Fogna continuamente in spiaggia, inutile fregiarsi della Bandiera blu"
di Redazione | 28/08/2018 | POLITICA
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Lo sversamento del 26 agosto
“L’estate del 2018 per S. Teresa di Riva, comune a rilevanza turistica come affermato in più occasioni dal sindaco, passerà alla cronaca per i continui sversamenti di liquami sulla spiaggia”. Lo scrive il gruppo consiliare di minoranza “Insieme per cambiare”, che ha presentato questa mattina una interrogazione rivolta al primo cittadino Danilo Lo Giudice per chiedere chiarimenti e capire se il Comune sia intervenuto. “Il 18 agosto questo gruppo consiliare, in seguito all’ennesimo sversamento in parte della spiaggia, diramava un comunicato stampa con il quale esprimeva rammarico per tale situazione incresciosa verificatasi il giorno precedente, facendo rilevare come un comune di tal genere non poteva permettersi, nel pieno della stagione balneare, simili figuracce – esordiscono i consiglieri Antonio Scarcella, Carmelo Casablanca, Lucia Sansone e Giuseppe Migliastro – e tale gravissimo problema si è ancora verificato nei giorni successivi, culminando con l’enorme sversamento del 26 agosto nella spiaggia in prossimità di via del Carmine. Siffatto stato di cose crea un danno all’immagine turistica della nostra città, la quale, a questo punto, inutilmente si fregia di avere ottenuto la Bandiera blu – evidenzia l’opposizione – quando nella realtà di tutti i giorni mancano le condizioni minime essenziali di carattere igienico-sanitarie, circostanze che impediscono di fatto a salubrità dei luoghi. Per questo gruppo consiliare la salute pubblica di quanti fruiscono della spiaggia rappresenta obiettivo primario da perseguire e prioritario rispetto a qualsiasi altro interesse di qualsivoglia natura e sarebbe stato opportuno delimitare le zone ove ci sono stati tali sversamenti rendendole non balneabili, piuttosto che provvedere “a mezzo ruspa” a rimescolare ripetutamente la sabbia nascondendo agli ignari bagnanti l’effettivo stato di quei luoghi, certamente insalubri. “Questa situazione non è più tollerabile – rimarcano Scarcella, Casablanca, Sansone e Migliastro – e sarebbe opportuno che venissero forniti chiarimenti da parte del sindaco”. “Insieme per cambiare” interroga quindi Lo Giudice per sapere “se è a conoscenza della grave situazione sopra descritta; se sono stati adottati provvedimenti in materia di igiene e sanità pubblica; se di tale circostanze sono state rese edotte le autorità competenti e, in caso negativo, il motivo per il quale non si è provveduto; quali attività siano state svolte a seguito degli sversamenti di giorno 17 agosto; quali attività siano state svolte a seguito degli sversamenti di giorno 26 agosto; perché non sono stati posti in essere tutti gli atti necessari al fine di istituire il divieto di balneazione nei tratti di spiaggia interessati dagli sversamenti”. All'interrogazione è stata chiesta risposta scritta. Il sindaco ha replicato sulla sua pagina Facebook spiegando che gli sversamenti sono avvenuti nel primo caso per un blocco delle pompe e nel secondo caso a causa della mancanza di corrente elettrica e che si è sempre provveduto a sanificare e disinfettare le aree in questione. “Quando si verificano piogge intense o si bloccano le pompe si ha l’attivazione del “troppo pieno” con sversamento in spiaggia - ha scritto il primo cittadino - se ciò non avvenisse, tutti i reflui riempirebbero le case delle gente perché non vi sarebbe alcuna valvola di sfogo. Per risolvere il problema non ci vogliono 100-200 mila euro ma parliamo di milioni di euro in quanto il tutto richiederebbe la realizzazione di un impianto fognario moderno, compatibile con l’espansione urbanistica avuta dagli anni 70/80 ad oggi e questa problematica non è presente a Santa Teresa di Riva e basta ma riguarda tutte le città di mare anche le più rinomate quali Rimini, Bari. Ho chiesto all’Ufficio tecnico di intervenire in via d’urgenza per la realizzazione di un sistema di “tele controllo” che avvisa quando una pompa va in blocco e si attiva il troppo pieno, in modo tale da essere subito a conoscenza del problema e poter così ridurre i tempi di intervento con limitazione di eventuali sversamenti. Se la minoranza ha altre soluzioni, le metta sul tavolo e saremo ben lieti di confrontarci come sempre. Appare strumentale fare post e video ridicoli dopo ore che avviene il problema - ha concluso Lo Giudice - quando il buon senso imporrebbe di informare immediatamente gli uffici preposti per limitare il più possibile eventuali sversamenti. Ma ognuno agisce come ritiene più utile”.