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S. Teresa. "Guerra ridicola per il Comitato di gemellaggio, occupiamoci di cose utili"
di Andrea Rifatto | 19/03/2018 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 19/03/2018 | POLITICA
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Il sindaco Danilo Lo Giudice
“Una guerra ridicola per un Comitato di gemellaggio, per nulla”. Non ha usato mezzi termini ieri sera il sindaco di S. Teresa di Riva, Danilo Lo Giudice, durante la discussione in Consiglio comunale sulla proposta di revoca in autotutela dello Statuto del Comitato di gemellaggio tra S. Teresa e Fuveau, approvato il 12 gennaio, avanzata dal gruppo di minoranza che ritiene vi siano state illegittimità nella procedura, in quanto la proposta di adozione del nuovo documento è partita dal sindaco, definito soggetto non legittimato. In Aula la richiesta è stata bocciata con gli otto voti contrari del gruppo di maggioranza “GoverniAmo S. Teresa” e i quattro favorevoli di “Insieme per cambiare”, con quello che a meno di altre novità dovrebbe essere stato l’atto finale, quantomeno a livello politico, di una vicenda che si trascina da mesi. La decisione della maggioranza è maturata anche alla luce del parere redatto dal direttore dell’Area Amministrativa, Rosaria Gambadoro, che ha definito corretta e priva di illegittimità la procedura seguita visto che il sindaco, così come previsto dallo Statuto comunale, ha il potere di iniziativa deliberativa e dunque poteva proporre al Consiglio comunale l’adozione del nuovo Statuto del Comitato di genellaggio, la cui validità rimane per il momento sospesa visto che dovrà essere ratificato dall’Assemblea del Comitato per entrare pienamente in vigore. Il capogruppo di opposizione Antonio Scarcella, illustrando la proposta, ha ritenuto vi siano “parecchie illegittimità che vanno rimosse dal Consiglio per evitare che altri soggetti vi possano provvedere”, contestando il parere della Gambadoro nel passaggio in cui è stato specificato che eventualmente la minoranza avrebbe dovuto proporre l’annullamento della delibera del 12 gennaio e non la revoca, che non ha efficacia retroattiva. “Bastava prendere il Regolamento del Consiglio comunale, senza fare dissertazioni e scopiazzamenti di norme, per vedere che è previsto tra i poteri del Consiglio quello della revoca in autotutela – ha detto Scarcella – ed entrare nel merito da parte della funzionaria non ci è sembrato corretto, era più prudente dare un parere senza dissertazioni su revoca o annullamento. Il sindaco ha sì il parere d’iniziativa ma il Comitato ha un proprio Statuto che dà potere solo a tre soggetti di proporre modifiche allo Statuto e il Comitato, così come scritto nel parere, è un organo autonomo e dunque il sindaco non poteva proporre nulla. Questo Comitato è nato male, continua peggio di illegittimità in illegittimità e a nostro avviso bisogna procedere alla revoca della delibera”. “Ci stiamo rendendo ridicoli quotidianamente su questa vicenda – ha duramente replicato il sindaco Lo Giudice – e non credo che il Consiglio sia l’organo dove sentir dire ‘prima che altri se ne occupino’. Sono sereno perché agisco e agiamo nella totale legittimità, mai ci sarebbe motivo per commettere illegittimità. Ci stiamo rendendo ridicoli quotidianamente con articoli di giornale per un Comitato di gemellaggio, per questioni di mero principio che non attingono a questo Consiglio comunale. Credo che stiamo rasentando il ridicolo, su questo Comitato non c’è nulla. Una situazione che lascia l’amaro in bocca”. Il primo cittadino ha ripetuto anche ieri come nella seduta del 3 agosto 2017 tutti i componenti presenti all’Assemblea del Comitato gli hanno chiesto al sindaco di redigere un nuovo Statuto e poi di portarlo al Comitato, mentre la minoranza sostiene come in quella sede fosse stata deliberata solo la modifica di un articolo. “Ritengo inoltre sia totalmente assurdo e sbagliato discutere davanti a un giudice di queste cose – ha proseguito Lo Giudice riferendosi alla mediazione in corso tra la presidente Marilena Stracuzzi e sei soci – quando c’è la totale disponibilità del Consiglio comunale. Siccome ormai è diventata una questione di principio dobbiamo fare la guerra, ma se pensano che io mi stanco si sbagliano di grosso, io non mi stanco, sono qua e non ho difficoltà ad andare avanti giorno dopo giorno. Soprattutto mi dispiace che nel Comitato ci sono persone rispettabili, onorabili, che si trovano costantemente sui giornali per motivazioni futili e assurde. Non vorrei arrivare alla soluzione drastica (lo scioglimento del Comitato di gemellaggio, ndc) perchè voi date sfogo sui giornali, io nelle aule istituzionali. Qualcuno ha addirittura detto che è pronto a denunciarmi in Procura, ma di che stiamo parlando…” ha concluso il sindaco. La minoranza si è dissociata dalle minacce di denunce rese note dal sindaco ieri sera: “Non abbiamo sotterfugi e quello che avevamo da dire lo abbiamo detto apertamente” – ha sottolineato Scarcella – ribadendo che ad avviso della minoranza la proposte di modificare lo Statuto del Comitato potevano arrivare solo dal Comitato, dal suo Consiglio direttivo o Consiglio comunale e non dal sindaco. La consigliera di maggioranza Cristina Pacher ha fatto notare come il sindaco faccia tra l’altro parte del Consiglio direttivo e quindi anche in quella veste poteva proporre le modifiche allo Statuto. Lo Giudice ha poi aggiunto come in ogni caso poteva adottare il potere d’iniziativa visto che lo Statuto comunale prevale comunque su quello del Comitato, mentre per il capogruppo di opposizione sono sullo stesso livello in quanto il Comitato è ente autonomo. Visioni diverse, che rimarranno tali. Lo Giudice: “Occupiamoci di cose più importanti”. Al termine della seduta consiliare il sindaco Danilo Lo Giudice ha ribadito di non aver gradito le affermazioni di Scarcella quando nel sostenere la sua tesi infondata parlando di palesi illegittimità ha introdotto la proposta di revoca per evitare che altri soggetti possono provvedere a ciò: “Questo modo di fare politica non ci appartiene e non possiamo farci intimidire da affermazioni di questo tipo – ha dichiarato – stante che il sottoscritto, così come il Consiglio comunale tutto, ha sempre agito nel rispetto delle norme. Se vogliono investire ‘soggetti terzi’ lo facciano serenamente, ma credo e sono fermamente convinto che la comunità avrebbe piacere che ci occupassimo di cose più serie e importanti (come per altro l’Amministrazione sta facendo) e che tutta questa polemica inerente il comitato, determinata da inutili questioni di principio che esulano dalle competenze del Consiglio comunale, non serve alla crescita della comunità ma anzi ne determina solo un danno di immagine inutile e superfluo. Speriamo che la questione sia definitivamente chiarita e che non ci siano altri “conigli dal cilindro” da tirare fuori – ha concluso il primo cittadino – noi ovviamente non ci sottrarremo al confronto come abbiamo sempre fatto ma dispiace dover distrarre il nostro tempo su tematiche destituite di fondamento giuridico oltre che di reale crescita per la comunità”.